Si è risolta nel migliore dei modi la vicenda della neonata rapita alla Clinica Sacro Cuore di Cosenza, ma negli occhi dei genitori resta la grande paura provata in quelle ore.
“Siamo morti e rinati”: sono queste le parole dei genitori della piccola rapita. Nelle scorse ore, infatti, una donna, Rosa Vespa, si è finta un’infermiera di turno della clinica per infiltrarsi e prendere in braccio la piccola Sofia, per poi scappare a bordo di un’auto che l’attendeva all’esterno della struttura. A guidare la vettura vi era il marito, il che potrebbe configurare un caso di rapimento premeditato. La donna, insieme al marito, però, sono stati fermati e condotti in carcere in attesa dell’interrogatorio di convalida che potrebbe arrivare già nella giornata di domani.
La mamma della neonata ha raccontato ai microfoni quegli attimi tremendi di paura: “Dopo 20 minuti che quella donna si era portata mia figlia con tutta la culla. Mi sono agitata, abbiamo chiamato il personale. Ma mia madre non aveva avuto una buona impressione, non le era piaciuta quella infermiera. Intanto mio figlio di 4 anni ha iniziato a chiedere perché non riportassero la sua sorellina.”
Quando il capo della Squadra Mobile è riuscito a bloccare i malfattori e a riprendere Sofia, la chiamata è arrivata immediatamente. “Ho ricominciato a respirare. In venti minuti me l’hanno riportata con un’ambulanza. Ho sentito la sirena e ho subito detto ‘È lei’. Riaverla tra le braccia è stato un sogno. Era nuda nella culla, la sua tutina rosa non c’era più. E non l’ho voluta indietro, voglio cancellare qualsiasi cosa di quelle ore. Le ho dato un bacio e l’hanno portata in ospedale per i controlli”.
La madre ha poi precisato che racconterà tutto alla figlia quando compirà 18 anni, in modo da lasciarsi tutto alle spalle per un po’.
Continuano intanto le indagini. Da chiarire quanti siano stati effettivamente i complici che abbiano agito con Rosa Vespa.
Fonte: fanpage.it
