È tornato a parlare Carlo Maria Viganò, l’arcivescovo scomunicato da Papa Francesco: nemmeno la morte del Pontefice lo ha smosso dalle sue posizioni, tante le accusa lanciate a Papa Francesco nelle ultime ore.
Un Anti-Papa, un Non-Papa, questi gli epiteti utilizzati da Viganò nell’identificare l’ormai defunto Papa Francesco.
Nelle scorse ore ha così scritto sui social: “Egli dovrà rendere conto dei crimini di cui si è macchiato, primo fra tutti l’aver usurpato il soglio di Pietro per distruggere la Chiesa Cattolica e perdere tante anime”.
In più l’arcivescovo scomunicato ha voluto riprendere una questione passata, in cui Bergoglio raccontava delle anime e del loro passaggio nell’Aldilà.
“Questi farneticamenti ereticali si oppongono direttamente alla Fede cattolica, la quale ci insegna che esiste per tutti un Giudizio particolare, cui Bergoglio non ha potuto sottrarsi”, questa la versione di Viganò.
L’arcivescovo venne scomunicato dal Dicastero per la Dottrina della Fede nello scorso luglio a causa del delitto di scisma ovvero del rifiuto di sottomettersi al Papa.
Carlo Maria Viganò ne ha anche per i cardinali eletti da Papa Francesco e che pertanto parteciperanno al prossimo Conclave.
“Se questo non-papa e anti-papa non potrà più nuocere al Corpo Mistico, nondimeno rimangono i suoi eredi, gli eversori che egli ha invalidamente creato ‘cardinali’ e che da tempo si organizzano per assicurare un continuatore della rivoluzione sinodale e della destrutturazione del Papato” ha scritto. Ha poi concluso: “A dar loro manforte, accorrono i Cardinali e i Vescovi conservatori che si sono ben guardati dal mettere in discussione la legittimità di Jorge Bergoglio. È su costoro che grava la maggiore responsabilità per gli esiti del prossimo conclave”.
Fonte: fanpage.it