Papà uccide il figlio di 27 anni: gli spara al collo durante una lite avvenuta nella propria casa

29 Marzo 2021 - 21:19

Papà uccide il figlio di 27 anni: gli spara al collo durante una lite avvenuta nella propria casa

Tragedia a Senigallia. Un uomo ha sparato al figlio di 27 anni, uccidendolo, durante una lite avvenuta nella propria casa situata alla periferia di Senigallia (Ancona).

Secondo una prima ricostruzione, pur gravemente ferito, il giovane sarebbe riuscito a chiamare i soccorsi, e si è levata in volo l’eliambulanza, che però è stata richiamata, quando i sanitari del 118 giunti sul posto hanno constatato la morte della vittima.

Indagano i carabinieri che stanno interrogando il padre, che ha 73 anni. Al fatto hanno assistito uno o più familiari nella villetta divisa in 2 abitazioni, nella zona di Roncitelli.

Il 27enne sarebbe stato raggiunto al collo da un colpo di pistola sparato dal padre, che lo avrebbe ferito alla giugulare. Al momento non si sa se l’arma fosse regolarmente detenuta.

Ad allertare gli agenti sono stati i vicini che hanno chiamato il 118 e i carabinieri attorno alle 17.45. I militari hanno già arrestato l’omicida. Non è ancora chiaro se il gesto sia avvenuto al termine di una lite o se invece il colpo sia stato esploso a bruciapelo.

Il ragazzo è morto sul colpo. Sul posto anche la scientifica dei carabinieri per i rilievi. Un altro episodio di insana e brutale violenza è avvenuto nella cittadina di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta.

InterNapoli.it descrive e riporta l’episodio. L’evento, in sé, suscita quasi incredulità: un papà avrebbe messo il guinzaglio al proprio bambino, per poi legarlo alla propria macchina e trascinarlo con essa.

L’increscioso episodio è venuto alla luce nella giornata di sabato scorso, 27 marzo, quando i poliziotti della Squadra Mobile di Caserta mettevano in esecuzione un’ordinanza disposta dalla Procura.

Il gip del tribunale ha deciso di applicare la custodia cautelare nei confronti dell’uomo posto sotto accusa, che è stato quindi condotto dietro le sbarre.

Si tratta di un cinquantaquattrenne di origini albanesi, ma residente da numerosi anni in Italia. L’uomo vede contro di sé vari capi d’accusa, che comprendono violenza domestica, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate.

Le vittime sarebbero, in particolare, la moglie e il figlio più piccolo, destinatari delle vessazioni da parte dell’uomo. Il più recente episodio ha suscitato molto clamore, provocando forte indignazione presso l’opinione pubblica.