Un bambino di 7 anni scrive in un tema scolastico: “Non mi piace quando papà fa male alla mamma”. Così rivela una vita di abusi e umiliazioni subiti dalla madre. Il tema fa parte dell’esercitazione “Penso e scrivo” di una scuola elementare pugliese. Il bambino non sa che le sue parole finiranno in tribunale. La mamma è parte civile contro il padre. Lui è accusato di maltrattamenti in famiglia, aggravati dalla presenza del figlio minore.
Il Quotidiano di Puglia racconta la vicenda. Il padre avrebbe minacciato di morte la compagna. Avrebbe lasciato in casa una foto di lei con un coltello e l’anello di fidanzamento, detto al figlio di avere una sorpresa per la mamma. Avrebbe fatto il gesto del taglio della gola.
La mamma vive in un comune della provincia di Brindisi. Ha raccontato agli inquirenti la fine del suo matrimonio. Ha deciso di andarsene da casa per proteggere il figlio e se stessa. “Ho capito che alzava le mani davanti a nostro figlio”, ha detto ai magistrati. Ha ricordato un episodio violento: “Mi afferrò, mi sbatté sul divano, mi saltò addosso e mi mise le mani al collo. Nostro figlio si mise sulle sue spalle e urlò e pianse, questo fa male”.
L’uomo aveva anche un problema di droga. Usava cocaina. “Non è mio marito, non è possibile”, ha detto la donna. Ha spiegato che all’inizio era un buon lavoratore. Non beveva alcolici, solo caffè. L’aveva accompagnata a Milano per curarsi in un centro specialistico. Poi cambiò. “Credevo fosse depressione, per questo tornai a casa. Poi scoprii che era cocainomane”.
Il bambino ha scritto la verità in un tema scolastico. Ha chiesto aiuto con le sue parole, denunciando la violenza che vedeva in casa. Ha sperato in una vita migliore per lui e per la mamma.
Fonte: Fanpage
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