Ciao Paola, benvenuta a Retenews24. Siamo felici di averti qui con noi per questa intervista.
Innanzitutto, partirei da un sogno che sta per diventare realtà.
Ti saresti mai aspettata un’annata del Napoli a questi livelli?
A questi livelli no. Per quanto sapevo che poteva andare molto bene, nessuno si sarebbe mai immaginato questo grande distacco dalla seconda in classifica più il raggiungimento dei quarti in Champions League per la prima volta … e non potevamo realmente aspettarcelo, per una serie di motivazioni: monte ingaggio dimezzato, le bandiere e i veterani che hanno lasciato la squadra, acquisti non di spessore fondamentalmente almeno sulla carta, quindi forse logicamente potevo aspettarmi una stagione di transizione e invece no, dobbiamo dire che ciò che di buono c’è stato la scorsa stagione è stato nettamente migliorato, i punti di valore dell’anno scorso sono stati rafforzati in maniera esponenziale e gli acquisti fatti in maniera strategica e intelligente sono stati devastanti, vedi Kim vedi Kvaratskhelia… che dire? Forza Napoli Sempre.
Nel tuo percorso, hai dovuto fronteggiare i commenti degli haters sui profili social, che hanno cercato spesso di oscurarti. E tu, da buona napoletana, ti sei saputa rialzare. Come mai credi che sia successo?
Come mai credo che sia successo cosa? Che mi sono saputa rialzare? Perché ho personalità, ho carattere, ma sopratutto so chi sono e ho contenuti. Io ho perso un account instagram importante con un milione e mezzo di persone attive, ormai molto tempo fa, ne ho aperti altri e mi hanno nuovamente censurata. Io non mi sono solo rialzata, io ho saputo ripartire da zero. Molte ragazze nella mia posizione non avrebbero retto, credo che sia una questione di spessore e valore. Io ho un percorso, sono adulta, ho studiato, so cosa sono le cose importanti e quindi so gestire gli haters o i commenti di disappunto. Non ho bisogno di approvazioni, ho molte certezze. Essere napoletana poi è una marcia in più, crescere a Napoli è una bella scuola di vita. Per il resto gli insulti si incuneano soltanto nel binario morto della mia più totale indifferenza. I social hanno acuito l’analfabetismo digitale, amplificando di fatto l’esposizione della comunicazione, come dire: gli idioti c’erano pure prima, solo che lo sapevano solo la famiglia e amici stretti… va bene così, l’odio non ha portato mai nessuno da nessuna parte, quindi il mio consiglio è di lavorare su se stessi più che insultare gli altri. CHI INSULTA È IGNORANTE punto senza diritto di replica. E dal l’ignoranza spesso non si guarisce.
Negli ultimi giorni si è parlato della tua volontà di diventare allenatrice di calcio. Com’è nata la tua passione per il calcio, e soprattutto, per la tattica?
No in realtà non sono in procinto di cominciare un percorso da allenatore. La tattica la capisco anche fino ad un certo punto, cioè essere la nuova Spalletti non è il punto della vita nel quale mi trovo… ma se dovessi o potessi decidere che ruolo svolgere nella filiera del calcio pratico, questo ruolo sarebbe senz’altro quello dell’allenatrice. Mi spiego: è il ruolo che maggiormente mi rappresenta, sono una problem solver, amo gestire gruppi, so essere leader, so stare sui dati e sulla parte pratica, ma anche sull’accoglienza delle varie esigenze per massimizzare le singole e personali caratteristiche, sono una motivatrice, sono empirica, e so fare da collante nei gruppi, dal punto di vista umano e pratico sarei perfetta, professionalmente in chiave tecnico tattica avrei invece una lunga strada da percorrere e che non credo percorrerò mai, magari un giorno potrò fare da counseling per i team o i club di calcio, chissà, sulla carta è una delle cose che alberga tra le mie competenze e nel mio raggio esecutivo. Il calcio invece mi piace e lo seguo da quando ho più o meno 16 anni, prima di questa età era comunque un argomento molto discusso a casa e negli ambienti in cui mi ritrovavo, conoscevo i nomi dei calciatori, e facevo anche gli album panini. Ero piccola e pensavo che i più belli erano Taglialatela e Pagliuca. Con mio fratello più grande giocavo pure un po’ a pallone, ma nelle partitelle tra amici e cugini ero sempre a porta però , ed ero l’unica femmina.
Hai dichiarato di ritenerti un’imprenditrice e infuencer. Quali sono stati i tuoi primi passi in questo mondo?
Adesso come imprenditrice ho una società di comunicazione e marketing a Dubai, e sono nel team core di un progetto di tecnologia molto ambizioso, del quale ho già un po’ parlato sui social, e che qui non approfondirò
Ora come ora ho in essere qualche collaborazione classica tra Talent e Brand sopratutto legati allo sport e agli eventi, prima invece ero forse un po’ più classica come influencer e sponsorizzavo alcune realtà o brand attraverso sponsorizzazioni sopratutto con instagram; forse la prima cosa che ha fatto da ponte tra l’attività di influencer e quella imprenditoriale è stata avere una mia linea di sexytoys che ora però non esiste più, quindi è durata molto poco quell’attività ma magari ritornerà presto.
Credi che oggi, possedere un account su OnlyFans possa fruttare un’entrata economica sufficiente per poterci vivere?
Onlyfans meriterebbe un capitolo a parte, è certamente un’attività che può generare più che lauti guadagni, da fare invidia a professionisti pluri laureati. Ma il punto è un altro: quanto vuoi rischiare? Non tutti sono disposti a mettersi in gioco, c’è sempre un prezzo da pagare. Tutti vogliono tutto ma nessuno vuole pagare niente (parlo dei prezzi sociali/una sorta di debito da dover saldare con l’immaginario collettivo) Inoltre non è solo una questione di avere un account, le domande da farsi sarebbero – chi sono e cosa voglio fare nella vita?
– come posso promuovere questa attività ?
– sono disposta a reggere il peso di questa scelta in un mondo così altamente giudicante ?
Al netto del fatto che Onlyfans lo puoi utilizzare per produrre contenuti non necessariamente sexy e hot, è un discorso complicatissimo, si può guadagnare benissimo ma dipende chi sei, il rischio è sputtanarsi e non guadagnare neanche molto …
Cosa ti auguri per il tuo futuro personale e professionale?
Essere in salute innanzitutto.
E poi essere amata, trovare una persona di valore con la quale avere un’intimità importante.
Per il mio futuro professionale mi augurerei il sogno di sempre: fare un film! Un film importante o una serie superba. In napoletano magari o con un regista napoletano, questo mi auguro senz’altro! Perché su questo dipendo dalle opportunità che gli altri mi vogliono dare, dal punto di vista imprenditoriale tutto dipende soltanto da me!
Ritornando a parlare di calcio, chi credi sia stata la vera arma vincente di questo Napoli?
Spalletti. Voglio un sacco bene al mister. Lo stimo molto.
Una prima pratica sembrerebbe archiviata; per la Champions, dove credi possa arrivare la squadra di Spalletti?
Chi vivrà vedrà. Non riesco ad esprimermi per più di un motivo, quindi affrontiamo i nostri quarti di finale con la massima lucidità e poi pensiamo a dopo. Il calcio è fatto così: devi guardare al prossimo passo e restare focalizzato su quello, il calcio è bello perché è fatto di Fatti, non Parole.
Per chiudere vorrei chiederti, in chiave festeggiamenti: cosa farai per i tifosi azzurri?
Verrai in città a festeggiare insieme ai tifosi?
Io vorrei chiederti “parli dello scudetto o della Champions?” Sto già venendo molto spesso in città, ed erano anni che non frequentavo Napoli, questo già dimostra che mi sto preparando per celebrare al meglio con tutti i fratelli napoletani. Li voglio stupire. Mi voglio divertire! Sarò certamente a Napoli e VOGLIO SPOGLIARMI TUTTA QUANTA!
Grazie per averci dato la possibilità di averti con noi. Ti auguriamo tutto il successo che il destino ha in serbo per te.