Il gip Monza Elena Sechi ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per un 37enne perché accusato di maltrattamenti contro la figlia
di 18 anni. L’uomo, già condannato a 2 anni per stalking nei confronti delle funzionarie dei servizi sociali del Comune di Carate Brianza, aveva costretto
sua figlia appena maggiorenne a vivere in un “regime oppressivo” fatto di botte e insulti: “Maledetto il giorno che non ti ho fatto morire in pancia”, le avrebbe
detto in un’occasione. La 18enne è nata da una precedente relazione dell’uomo, ora sposato e con altri figli. Una volta raggiunta la maggiore età,
aveva deciso di accettare di andare a vivere con il padre anche se con lui non aveva un rapporto consolidato. In pochi mesi, nonostante avesse iniziato
un percorso di recupero, il 37enne avrebbe manifestato in diverse occasioni un controllo ossessivo sulla figlia, sfociando in rabbia, insulti e maltrattamenti.
Lo scorso ottobre, per esempio, la ragazza aveva chiesto il permesso di andare a una festa con un’amica. Il padre gliel’ha concesso, giudicando però il
vestito che la figlia voleva indossare come troppo provocante. La discussione tra i due termina con l’uomo che colpisce la 18enne con uno
schiaffo, la chiude a chiave in camera e le vieta di usare il cellulare. Poi, ancora, a novembre l’avrebbe picchiata solo perché la ragazza aveva
videochiamato la madre, procurandole una frattura a un dito. A Natale, invece, causa dei maltrattamenti sono state altre presunte “trasparenze” nell’abito
non approvate. In più occasioni, l’uomo si era presentato negli uffici pubblici di Carate Brianza minacciando le funzionarie dei servizi sociali perché voleva
avere più colloqui, anche se non programmati, con i familiari. A volte il 37enne portava con sé anche un coltello da cucina. Il 37enne, precedentemente raggiunto da un divieto di avvicinamento, dovrà rimanere agli arresti domiciliari. Fonte fanpage.it.