Pablo Inga, operaio di 27 anni, è morto folgorato giovedì 17 ottobre mentre lavorava su un traliccio dell’alta tensione a Ponte Caffaro, Brescia. Il giovane stava tirando i cavi per allacciare una cabina di trasformazione.
Amava condividere sui social immagini del suo lavoro in alta quota. Mentre si trovava a oltre venti metri di altezza, i colleghi a terra hanno udito una scarica elettrica. Subito dopo, hanno visto il suo corpo, privo di sensi, sospeso solo dalle imbracature di sicurezza. Lo hanno subito recuperato e portato a terra per tentare di rianimarlo, ma ogni sforzo è stato vano.
Le cause dell’incidente non sono ancora chiare. Si ipotizza un malfunzionamento del cavo di messa a terra, che avrebbe dovuto scaricare la tensione residua, anche con le linee disattivate. Brescia, già nota per un alto numero di incidenti sul lavoro, vede così l’ennesima tragedia.
Pablo, di origini peruviane ma residente a Firenze da anni, lavorava per Roda Spa, azienda specializzata in linee elettriche ad alta tensione. L’impresa stava operando per conto di Terna.
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