Operaio di 31 anni muore incastrato tra la cabina e la porta dell’ascensore

19 Aprile 2024 - 8:04

Operaio di 31 anni muore incastrato tra la cabina e la porta dell’ascensore

Antonio Pistone, un manutentore di ascensori, è morto dopo essere rimasto incastrato tra la cabina e la porta dell’elevatore. L’ incidente è avvenuto ad Aci

Sant’Antonio (Catania). Il corpo del 31enne, è stato liberato dai vigili del fuoco. I medici del 118 non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.

Una donna che era dentro la cabina dell’ascensore è stata soccorsa dal personale medico perché sotto shock. Da quanto ricostruito dai vigili del fuoco di

Acireale, che hanno liberato l’uomo quando ormai era privo di vita, l’ascensore si è improvvisamente mosso mentre il tecnico stava ancora operando.

I motivi per cui l’ascensore abbia ripreso a funzionare, incastrando l’operaio, restano da chiarire. Il tecnico era stato chiamato nel pomeriggio dopo che la donna

era rimasta bloccata nella cabina fra un piano e l’altro. Sulla notizia “dell’ennesimo incidente sul lavoro in provincia di Catania” interviene, “rattristata e

amareggiata”, la Cgil di Catania che “partecipa al lutto della famiglia del giovane ascensorista Antonio Pistone”. “Non sono note le precise dinamiche dell’evento –

aggiunge la Camera del lavoro del capoluogo etneo – ma rimane una certezza: non è possibile perdere la vita per mancanza di condizioni di sicurezza che

devono essere sempre garantite. Le proteste sindacali di queste settimane si sono concentrate proprio su questo concetto: ridurre a zero gli infortuni

mortali non è solo possibile ma necessario. Qualcosa – osserva la Cgil etnea – deve cambiare nell’approccio aziendale e nei controlli. E deve avvenire subito”.

Il segretario territoriale dell’Ugl di Catania, Giovanni Musumeci, sottolinea come “anche stavolta, purtroppo, passata la notizia calerà il sipario”. “A nulla

– aggiunge il sindacalista – servono i tavoli prefettizi e i convegni se poi non si dà seguito a quello che ci si dice. Paghiamo la carenza di organico degli uffici

dell’ispettorato del lavoro e una mancanza di cultura della prevenzione. La maggior parte degli incidenti – ricorda Musumeci – avviene in aziende a

conduzione familiare con meno di 5 dipendenti, dove la formazione e la prevenzione vengono visti come un costo e non come una risorsa da sfruttare”.

Purtroppo i dati quest’anno sono allarmanti: 119 i morti nei primi 2 mesi dell’anno in Italia. Sull’incidente di Catania sono intervenuti anche i carabinieri per le indagini del caso. Fonte tgcom24.