L’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA) ha definito “un punto di non ritorno” il superamento dei cento bambini morti per malnutrizione nella Striscia di Gaza dall’ottobre 2023. Secondo i dati forniti dal Ministero della Sanità palestinese, le vittime per fame sono 222, oltre la metà minorenni.
Nelle strade di Gaza la crisi è visibile: bambini dal corpo scheletrico, madri che stringono figli sottopeso, occhi sproporzionati e volti scavati. Alcuni piccoli non riescono più nemmeno a piangere per la mancanza di energie.
Il Programma Alimentare Mondiale stima che 300mila minori si trovino oggi in condizioni di malnutrizione acuta. Un terzo della popolazione, inoltre, resta senza cibo per giorni. Secondo le agenzie umanitarie, la carenza di alimenti non è un effetto collaterale del conflitto, ma il risultato di scelte deliberate: il blocco imposto da Israele, la distruzione delle infrastrutture agricole e le restrizioni sugli aiuti umanitari ai valichi di frontiera.
Fonte: Fanpage.it
Fonte foto: AP Photo/Jehad Alshrafi
