Ondata influenzale anticipata, 2 milioni di italiani a letto

27 Novembre 2025 - 8:40

Ondata influenzale anticipata, 2 milioni di italiani a letto

Secondo il sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, già 2,1 milioni di italiani sono stati colpiti da infezioni respiratorie. Nelle ultime settimane, però, sono in forte crescita anche

i virus influenzali, che, anche per via della nuova variante del virus influenzale A/H3N2 (subclade K), quest’anno hanno anticipato la stagione di 3-4 settimane, come ha riferito di recente l’European Centre for Disease

Prevention and Control. Ma i responsabili sono anche i diversi virus: Rhinovirus a SarsCoV2. In Italia, la scorsa settimana l’11,2% dei campioni analizzati dai laboratori coinvolti nella sorveglianza Iss

era positivo a virus influenzali. Un valore molto alto, che lo scorso anno è stato raggiunto soltanto intorno alla metà di dicembre. Come nelle precedenti stagioni, anche quest’anno i bambini piccoli sono i

più colpiti: nella scorsa settimana hanno contratto infezioni respiratorie più di 25 piccoli ogni 1.000. “È un virus molto furbo, muta come il Covid, e le nuove varianti riescono a evadere sia l’immunità naturale

sia quella indotta dai vaccini precedenti. Quest’anno rischiamo 18-20 milioni di casi: un italiano su tre”, avverte Matteo Bassetti, direttore delle Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova.

“I dati inglesi già parlano di un mezzo disastro: pur essendo una popolazione molto vaccinata, l’influenza è arrivata prima del previsto. Lo stesso sta accadendo un po’ ovunque e ormai anche in Italia”, sottolinea.

Intanto, notizie contrastanti arrivano sul fronte della protezione dal virus respiratorio sinciziale. I dati raccolti dall’Osservatorio sul virus respiratorio sinciziale di Cittadinanzattiva mostrano

che la profilassi neonati con l’anticorpo monoclonale preventivo supera l’80%. Restano però criticità per quanto riguarda la vaccinazione delle donne in gravidanza e degli anziani. “L’Italia ha tutti gli strumenti”,

ma “manca ancora una visione programmatica unitaria”, dichiara Valeria Fava, coordinatrice nazionale delle politiche per la salute di Cittadinanzattiva. E come ricorda Tecla Mastronuzzi, responsabile

Macroarea Prevenzione della Simg: “Ogni punto percentuale in più di copertura vaccinale significa meno complicanze, meno ricoveri e meno pressione sugli ospedali”, “La vaccinazione è ancora la misura più

efficace per ridurre gli esiti gravi. Inoltre come negli scorsi anni raccomandiamo la co-somministrazione con altre vaccinazioni contro Covid-19, Pneumococco, Virus Respiratorio Sinciziale e Herpes Zoster”. Fonte Tgcom24.