Omicidio Silvia Nowak a Castellabate, il marito indagato per omicidio: l’alibi e il buco temporale

12 Novembre 2024 - 21:04

Omicidio Silvia Nowak a Castellabate, il marito indagato per omicidio: l’alibi e il buco temporale

Un’intera comunità si era stretta attorno a Kai Dausel il giorno della fiaccolata in memoria di Silvia Nowak, la 53enne tedesca trovata morta venerdì 18 ottobre a Ogliastro Marina, frazione di Castellabate (Salerno), dopo tre giorni di ricerche.

Quell’uomo che riceveva conforto per la scomparsa della moglie è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Vallo della Lucania con l’accusa di omicidio.

Silvia Nowak, il 62enne Kai Dausel indagato per l’omicidio della moglie

Una svolta che arriva dopo che gli inquirenti hanno accertato che non è mai stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza del vicino mentre riposa su una sedia all’esterno della villetta mentre Silvia Nowak si allontana da casa il giorno della scomparsa (intorno alle 16:00 del 15 ottobre).

Kai Dausel avrebbe ribadito agli investigatori di essersi addormentato nel pomeriggio.

Tesi che è stata confermata da una coppia di amici che aveva pranzato con lui e la moglie ma che avevano lasciato l’abitazione intorno alle 15:00.

Un filmato lo ritrae intorno alle 17:30 mentre si reca da un vicino ristoratore per chiedere aiuto per il mancato rientro a casa della moglie. Gli inquirenti vogliono far chiarezza su questo buco temporale.

Nessun video ritrae l’uomo mentre riposa all’esterno della villetta al momento della scomparsa della 53enne

L’avviso di garanzia permetterà agli investigatori di effettuare una serie di accertamenti irripetibili per meglio chiarire i contorni della vicenda.

I carabinieri del Ros di Roma hanno già ispezionato accuratamente la villetta dove Kai Dausel viveva con Silvia Nowak.

Particolare attenzione è stata posta sulla zona dove è parcheggiato il camper. Il 62enne si trovava sul mezzo al momento della scomparsa della donna trovata semi-carbonizzata in un terreno di Ogliastro Marina non lontano dall’abitazione della vittima.

Dal canto suo l’uomo, assistito dall’avvocato Felice Carbone, ha ribadito la sua estraneità ai fatti. Secondo gli inquirenti l’arma del delitto potrebbe essere un ascia o un martello.

Quando viveva in Germania la 53enne aveva subito violenza da un precedente compagno.

  •