Ergastolo per Shabbar Abbas e sua moglie Nazia Shaheen, i genitori di Saman Abbas, ragazza uccisa nel 2021 per aver rifiutato un matrimonio combinato.
Dopo più di due anni è arrivata la sentenza. Ergastolo per entrambi i genitori. Condanna a 14 anni di reclusione, invece, per lo zio di Saman, Danish Hasnain. Sono stati assolti invece i cugini, di cui è stata ordinata l’immediata liberazione.
Dopo più di un’ora di dichiarazioni spontanee in aula da parte del padre della ragazza, i giudici della Corte si sono ritirati per la sentenza. Gli imputati, oltre al padre, Shanbar, erano lo zio, i cugini della giovane, Ikram e Nomanhulaq Ijaz. La madre, anch’ella imputata e, alla fine, condannata, risulta ancora oggi latitante.
Fondamentale ai fini della sentenza è stata la testimonianza fornita dal fratello della vittima, che all’epoca dei fatti era ancora minore. Il ragazzo, ha raccontato di aver sentito il padre parlare con lo zio e i cugini della fossa da scavare, per nascondere il cadavere di Saman Abbas. Il ragazzo, sarebbe stato poi costretto ad aspettare sull’uscio della porta mentre la sorella veniva uccisa.
Per Shabbar e la moglie era stato chiesto l’ergastolo. Invece erano stati chiesti 26 anni per gli altri tre imputati. Per lo zio Hasnain, è stato chiesto anche il riconoscimento delle attenuanti generiche, in equivalenza alle aggravanti, grazie alla collaborazione che prestò agli inquirenti per far trovare il cadavere della vittima. Per i due cugini, Ikram Ijaz e Nomanhulaq, erano state chieste le generiche equivalenti alle aggravanti in relazione alla loro giovane età e per la sudditanza verso i due parenti più vecchi.
Fonte: Fanpage.it