«Quell’uomo chiedeva soldi con insistenza. Si è avvicinato a me con grande invadenza e il mio compagno ha perso le staffe».Queste le prime parole della compagna dell’assassino, civitanovese di 45 anni.
Secondo la donna l’ira dell’uomo sarebbe stata scatenata da una forte insistenza da parte dell’ambulante.
Questo il movente che ha scatenato l’efferata violenza del 32enne che, nel pomeriggio di ieri 29 luglio, ha ucciso davanti agli occhi dei passanti Alika Ogorchukwu, un venditore ambulante nigeriano di 39 anni. Smentita quindi l’ipotesi iniziale secondo cui la donna aveva ricevuto apprezzamenti o molestie sessuali da parte di Ogorchukwu. Anche la dinamica dell’omicidio, al vaglio degli inquirenti, è stata rivista: rispetto a quanto detto in precedenza, sembrerebbe che Ogorchukwu sia stato seguito dall’aggressore, che l’ha colpito con la sua stessa stampella, di cui aveva bisogno per camminare in seguito a un incidente stradale, l’ha fatto cadere a terra e poi l’ha picchiato «a mani nude fino alla morte».
Quando i primi agenti sono arrivati sul posto, ha spiegato il dirigente della squadra mobile di Macerata Matteo Luconi, era già «cristallizzato» quel che era accaduto, portando così l’arresto immediato in flagranza di reato per Ferlazzo, ora accusato di omicidio volontario e rapina, dal momento che ha anche sottratto il telefono cellulare alla vittima prima di allontanarsi. Sono diverse le domande a cui devono ancora rispondere gli inquirenti, che per il momento non procederanno con i test tossicologici né hanno sottoposto l’uomo al test alcolemico, ritenendolo in stato di lucidità. Aiuteranno a ricostruire l’esatta dinamica dell’omicidio i numerosi testimoni e le immagini delle telecamere di videosorveglianza, che ben coprivano l’area dove è avvenuto l’episodio di violenza.