Dopo una girandola di riunioni e la terza “fumata nera”, per l’elezione del Presidente della Repubblica si chiude con un nulla di fatto. Un vertice di centrodestra, inizialmente in
programma alle 22:30, slitta a questa mattina alle 8:30. Ufficialmente, spiegano fonti della coalizione, perché “Antonio Tajani rientrerà da Milano” dove “si è recato in visita da Silvio Berlusconi, solo in tarda serata”.
Però potrebbe pesare anche la difficoltà a trovare una quadra sull’accordo. “Non ci sarà un presidente di destra”Enrico Letta riunisce i grandi elettori dem a cui ribadisce la sua soddisfazione per
avere stoppato l’ipotesi di una “forzatura” del centrodestra sul nome di Elisabetta Casellati e indica venerdì come possibile giornata della ‘fumata bianca’, lasciando intendere che uno
dei nomi per l’accordo largo potrebbe essere Pierferdinando Casini. Il segretario Pd rivendica la “fermezza” grazie alla quale “non ci sarà un presidente di destra”.
Poi si sbilancia nella previsione: “Qualunque presidente voteremo venerdì, l’obiettivo più grande lo avremo raggiunto: tramontata la candidatura di parte, si negozierà infatti un nome non di parte e autorevole”.
Nella giornata di mercoledì si era diffusa anche l’ipotesi di un vertice di maggioranza notturno (“Ci hanno pre-allertato per le 3”, rivelava un importante esponente di centrodestra davanti a un aperitivo),
per chiudere un accordo. Il primo nome sul tavolo sarebbe quello di Pierferinando Casini, caldeggiato soprattutto da Iv e centristi. Ma quel che al momento appare molto
probabile è che anche oggi sarà fumata nera. Si sperava che il giorno del “conclave” si realizzasse nel più breve tempo possibile, ma le ore vengonosempre più scandite scandite.