Oggi Napoli si ferma per dire addio a Emanuele Tufano. A soli 15 anni, il ragazzo è stato ucciso in una sparatoria. La sua vita si è spezzata in via Carminiello al Mercato, vicino a corso Umberto.
I funerali di Emanuele si tengono oggi, giovedì 31 ottobre, nella chiesa di San Vincenzo alla Sanità. È la storica chiesa del “munacone”, simbolo del rione. Troppi giovani sono stati salutati in questo luogo, come Genny Cesarano nel 2015, vittima della camorra. A celebrare il funerale è il vescovo don Mimmo Battaglia.
La famiglia ha vestito Emanuele con un completo elegante, uno dei suoi preferiti. Nessuno avrebbe mai immaginato che sarebbe stato per questa tragica occasione. Le autorità continuano a indagare sullo scontro tra bande che ha portato alla sua morte.
Nella sparatoria sono rimasti feriti altri due ragazzi, di 14 e 17 anni. La madre di uno di loro ha dichiarato a Fanpage: “Ho denunciato mio figlio a maggio, per evitare questa fine. Non voglio che muoia come Emanuele”.
Davanti alla chiesa, un grande striscione recita: “Manu vive”. Intorno, palloncini bianchi e gli amici stretti in cerchio attorno al feretro bianco. Indossano magliette dedicate a lui, con scritte che esprimono il dolore di una perdita irreparabile.
Don Mimmo Battaglia apre l’omelia con parole forti: “Perché tanta violenza? Perché i nostri giovani scelgono l’oscurità invece della luce?”. Le sue domande echeggiano tra i presenti.
Intanto, le indagini proseguono. La polizia ha confermato che Emanuele è morto per un colpo di pistola alla schiena. Gli investigatori ascoltano testimoni e analizzano video per ricostruire lo scontro tra bande del rione Sanità e del Rione Mercato.
La scena è drammatica. Giovani già armati e pronti a sparare. Questo lutto scuote l’intera comunità. Politica e società civile si interrogano: come proteggere i nostri ragazzi?
Fonte Fanpage