Odontoiatria sportiva in età evolutiva

18 Novembre 2020 - 16:47

Odontoiatria sportiva in età evolutiva

Nel 1959 lo sport era una attività per pochi, circa 1.300.000 partecipanti, la maggioranza, oltre il 90% maschi, e adulti, solo l’1% aveva meno di 14 anni. Oggi ci sono oltre 14 milioni di sportivi, di cui una grossa percentuale è composta da giovanissimi di età compresa fra i 6 ed i 14 anni. L’odontoiatria a queste età assume un ruolo fondamentale, sia nella fase di protezione dai traumi del distretto oro-maxillo facciale, sia nella fase di prevenzione, intercettando le patologie e le malocclusioni in fase precoce.

Protocolli comuni sull’approccio odontoiatrico

La società scientifica che presiedo, la SIOS, società italiana di odontoiatria sportiva, è da sempre sensibile alla tematica dello sport in età evolutiva. Collaborando con la SIOI, società italiana di odontoiatria infantile, presieduta dal Prof. Gianmaria Ferrazzano, stiamo elaborando protocolli comuni sull’approccio odontoiatrico ai giovanissimi pazienti. Una visita accurata, sia dal punto di vista dentale, per evidenziare carie, agenesie, igiene, sia ortodontica, per intercettare, e quindi per curare malocclusioni.

Come e quando agire

Intervenire in età evolutiva, il più precocemente possibile, procura una serie di vantaggi. Sulla salute, denti, anche decidui, danneggiati, possono provocare danni sistemici importanti. Una malocclusione non curata avrà conseguenze estetiche e funzionali, e talvolta,in casi particolari, richiedere una correzione chirurgica. Ma i benefici sono anche economici, seguire un bambino nello sviluppo significa evitare interventi costosi da adulti.

Nel caso dei praticanti lo sport, una bocca sana favorirà la pratica sportiva. Il gesto sportivo richiede una coordinazione fra i vari distretti corporei, a cominciare dalla vista all’appoggio podalico. Una armonia occlusale e i denti sani favoriranno una armonica integrazione in un sistema complesso che comprende la vista, la respirazione, le articolazioni, i muscoli, il sistema scheletrico, il tutto scandito dal Sistema Nervoso e anche dall’aspetto emozionale.

Approccio multidisciplinare coinvolgendo vari specialisti

Emerge la necessità dell’approccio multidisciplinare al bambino sportivo, ma al bambino in generale. Coinvolgendo gli odontoiatri, i pediatri, gli oculisti, gli otorini, gli ortopedici, i medici sportivi, i logopedisti, ma anche gli psicologi, i preparatori, i nutrizionisti, gli allenatori. Per comunicare e scambiarsi i dati, c’è bisogno di utilizzare un linguaggio comune. Ai nostri convegni cerchiamo di coinvolgere tutti gli specialisti che ruotano intorno allo sport, o che si interessano della salute dell’infanzia.

L’importanza e l’aiuto della tecnologia

Anche la tecnologia ci dá una grossa mano, scambiare opinioni è fondamentale, ma con dati certi è meglio. Elettromiografie di superficie, nessuna invasività e grande affidabilità, pedane stabilometriche, ma anche sensori inerziali per l’analisi del movimento, ci consentono una analisi diagnostica sempre più precisa. L’obiettivo è quello di migliorare la salute del bambino, sia per permettergli di esprimere le sue potenzialità nello sport, ma soprattutto di diventare un adulto sano, che credo sia quello a cui bisogna tendere. Lo sport fa bene, ma deve essere fatto bene. In età evolutiva il risultato sportivo dovrebbe contare poco, ma mi piacerebbe fosse una medicina preventiva da poter capitalizzare nella terza età.

Prof. Franco Di Stasio, presidente SIOS Società Italiana Odontoiatria Sportiva