Un nuovo orrore emerge a Roma. Dopo la violenza nel Parco di Tor Tre Teste, spunta un’altra vittima. A denunciare l’aggressione è una donna di 44 anni.
Secondo il racconto, l’incubo inizia all’alba del 26 agosto. La donna stava aspettando l’autobus in via Prenestina. Un momento quotidiano che diventa un dramma.
All’improvviso un uomo si avvicina. Chiede una sigaretta, poi la trascina con la forza. La porta dietro un cumulo di rifiuti. Lì, lontano da occhi indiscreti, abusa di lei ripetutamente.
Sconvolta, la vittima si rifugia al Policlinico Gemelli. Entra con il protocollo rosa, dedicato ai casi di violenza. L’ospedale avvisa subito i carabinieri. I militari raggiungono il pronto soccorso e ascoltano la sua testimonianza.
La donna descrive l’aggressore. Parla di un uomo nero, indica i vestiti che indossava. Il racconto coincide con il profilo del ventiseienne già arrestato per lo stupro del Parco di Tor Tre Teste. La corrispondenza appare netta.
I carabinieri sospettano subito. Collegano i due episodi. Non solo: mostrano alla vittima una foto del sospettato. Lei non ha dubbi e lo riconosce immediatamente.
Così gli inquirenti raccolgono gravi indizi. L’uomo, già accusato della prima violenza e della rapina di uno smartphone, ora viene denunciato anche per questa seconda aggressione. La Procura della Repubblica di Roma dispone il nuovo atto.
La città resta scossa. Due donne diverse, due aggressioni brutali, un solo indiziato. Un ventiseienne che, secondo gli investigatori, avrebbe trasformato angoli della Capitale in luoghi di terrore.
Fonte: Fanpage
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