Una nuova proposta di legge potrebbe far visita al Parlamento nei prossimi mesi: alcune associazioni sanitarie si stanno mobilitando per presentare una legge che aumenti di cinque euro il costo delle sigarette e dei prodotti ad esse correlati.
L’iniziativa è stata lanciata da AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), Fondazione AIRC, Fondazione Umberto Veronesi e Fondazione AIOM. L’obiettivo principale è in primis quello di ridurre il numero di tabagisti in Italia e, consequenzialmente, anche aumentare il fondi a disposizione del sistema sanitario. Secondo alcune stime, infatti, le entrate derivanti da aumenti dei prezzi dei pacchetti di sigarette potrebbero sostenere la spesa pubblica legata alla cura delle malattie legate al tabagismo.
La campagna delle varie associazioni punta ora a raggiungere le 50mila firme, numero necessario per poter presentare la proposta di legge in Parlamento.
Queste le dichiarazioni di alcuni esponenti delle associazioni: “Il tabagismo resta uno dei principali fattori di rischio oncologico e vanno incentivati tutti gli strumenti che favoriscano la cessazione. Le esperienze internazionali dimostrano che l’incremento dei prezzi è la strategia più efficace per ridurre il numero di fumatori”.
Rispetto agli altri Paesi, l’Italia è tra quelli “più convenienti” per i fumatori. Nel nostro paese, infatti, le accise sulle sigarette sono tra le più basse in Unione Europea. In Francia l’imposta ammonta a 7,45 euro per pacchetto, in Irlanda a 9,92. Come spiega anche Maria Sofia Cattaruzza, docente di Sanità Pubblica alla Sapienza di Roma, un aumento del prezzo dei prodotti da tabacco contribuisce ad una diminuzione drastica del numero di fumatori. Con l’aumento di cinque euro, infatti, ci si aspetterebbe un calo dei fumatori di circa il 37%.
Fonte: tgcom24