Questa mattina nei pressi di Piazza municipio,diversi lavoratori si sono esposti bruciando le bollette di gas e luce in segno di indignazione nei confronti degli aumenti da parte delle società.
Questa volta la manifestazione è stata organizzata dal sindacato di base Usb, in via Verdi, dove si trovano la sede di Cassa depositi e prestiti e del consiglio comunale di Napoli. Qui, i manifestanti hanno dato fuoco, simbolicamente, alle bollette dei consumi energetici. “La mia bolletta è quasi raddoppiata – racconta uno dei manifestanti – pagavo circa 80 euro a bimestre l’anno scorso, ora è aumentata a 160 euro”. “A me è arrivata a 220 euro – racconta un altro manifestante – Queste cifre non possiamo pagarle. Ci dica il Governo che dobbiamo fare: pagare le bollette o mangiare? Noi abbiamo scelto di mangiare e mandare i nostri figli a scuola”.
Uno di loro ha bruciato, quindi, le copie di due bollette del gas e dell’energia elettrica. I manifestanti chiedono l’intervento dello Stato per aiutare le famiglie, che devono fare i conti con la crisi economica.
Il 29 settembre erano scesi in piazza a Napoli, invece, i panificatori, per protestare contro il caro prezzi di energia e materie prime. Gli imprenditori sono arrivati da tutta la Campania e si sono riuniti in corteo in piazza del Plebiscito. Qui hanno inscenato il funerale della professione e regalato anche il pane ai passanti.