Nathan Trevallion ha siglato l’accordo che consentirà a lui e alla sua famiglia di tornare a vivere insieme. L’abitazione non sarà la loro casa colonica di Palmoli, ma uno stabile offerto a titolo gratuito da un ristoratore di Ortona, Armando Carusi. “Grazie a tutti, abbiamo fiducia nei giudici, ma non ho altri commenti da fare” ha detto l’ex commerciante di mobili ai cronisti presenti.
La firma del contratto arriva a poche ore di distanza dalla presentazione del ricorso nel quale i legali della famiglia, Marco Femminella e Danila Solinas, tentano di risolvere i temi centrali dell’ordinanza di allontanamento: dalle criticità igienico-sanitarie del casolare nel bosco, all’analisi della vita dei minori e del metodo dell’unschooling che, scrivono gli avvocati, non ha mai impedito ai bambini di rapportarsi con i loro coetanei. Nel comunicato ufficiale i legali parlano di una “vicenda che, a tratti, è stata, purtroppo, oggetto di strumentalizzazioni speculative”. Continuano: “Catherine e Nathan hanno sempre, e solo, avuto a cuore il bene dei loro figli e la scelta di vivere nella loro casa di Palmoli, ed in via più generale di crescere i loro bambini in un’ottica di potenziamento di valori non stereotipati […] è espressione di una filosofia di vita in cui hanno creduto e continuano fermamente a credere”.
La famiglia Birmingham-Trevallion può dunque tornare a sorridere, al momento. Nathan attende ora il rientro di Catherine e dei figli, che hanno vissuto lontani da lui per quasi due settimane, nel casolare immerso nella natura che li ospiterà. “Da piccolo anche io ho vissuto come loro. Qui ci sono due ampie stanze di cui una cucina, un pozzo dove poter prelevare l’acqua, il bagno a secco e locali per gli animali” ha detto il proprietario dello stabile.
Fonte: Ansa
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