A Vibo Valentia una bambina di 10 anni è stata ripetutamente molestata dal nonno 70enne, padre del compagno della mamma. Abusava della nipote da due anni,
costringendola a soddisfare le sue voglie. In famiglia lo sapevano tutti, ma nessuno è mai intervenuto. Come riporta la Repubblica, a dar voce a quanto accadeva è stata una maestra
della bambina, che ha presentato la denuncia utile a far partire le indagini che hanno portato all’arresto dell’uomo. Il nonno è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia,
su richiesta della procura diretta da Francesco Curcio e per ordine del gip, per aver abusato della nipotina acquisita fin da quando la piccola aveva otto anni. Inizialmente si
spogliava davanti a lei e lo obbligava a toccarlo, ma quando la bambina ha iniziato a ribellarsi, ha cominciato a stuprarla. “Ti taglio la testa”, “ti picchio” le diceva quando lei,
terrorizzata, gli chiedeva di lasciarla in pace. Una volta saputo tutto, l’insegnante ha cercato in tutti i modi di aiutare la bambina che era perennemente triste:
“Ma mai – ha raccontato inorridita agli investigatori – avrebbe mai immaginato che quella bimba schiva, che non si relazionava con i compagni e rifuggiva ogni contatto, vivesse in un quotidiano orrore.
Che tutti a casa avevano deciso di ignorare”. La denuncia, presentata l’1 aprile, ha messo subito in moto gli investigatori per salvare quella bambina che, aveva già parlato in
famiglia di quello che il nonno la costringeva a subire. Ma solo la madre le aveva creduto, senza però fare nulla. Il patrigno e la madre di lui, al contrario, l’avevano aggredita, zittendola.
Gli abusi dell’anziano avvenivano anche davanti alle sorelle più piccole. In più occasioni, ha raccontato prima alla maestra, e alla psicologa della polizia, mentre le tre bambine
giocavano insieme in un’auto abbandonata vicino alla casa, l’anziano si è unito a loro, costringendo la più grande a toccarlo o a farsi toccare. Inoltre, gli abusi sono stati anche filmati.
Su richiesta della madre, la bambina, anche con l’aiuto delle sorelle, avrebbe immortalato il nonno mentre la molestava o le ordinava di soddisfare le sue voglie.
Anche la madre sarebbe riuscita a riprendere l’uomo, mentre si mostrava nudo alla figlia, ma di fronte a quelle immagini aveva accettato le sole scuse con cui il molestatore
l’avrebbe rapidamente liquidata. Al compagno, avrebbe anche girato quello e gli altri filmati, ma lui non ha fatto nulla. Proprio quei filmati hanno costituito la prova schiacciante degli
abusi che la piccola ha raccontato in dettaglio e che le perizie mediche, inclusa una visita ginecologica, che hanno confermato. Sono bastati meno di quindici giorni per raccogliere elementi schiaccianti.
E nessuno ha avuto dubbi. Per l’uomo, immediatamente è stato ordinato l’arresto in carcere. Sono ancora in corso le indagini per definire i dettagli. Durante l’interrogatorio,
anche la madre ha ammesso cosa succedeva in quella casa, e che l’anziano solo di recente era stato allontanato. Lei, si è giustificata con gli investigatori, ma la bambina,
parlando con la psicologa della polizia, ha detto: “Se queste cose si vengono a sapere si rovina la famiglia e ci separano… me lo ha detto la mamma”.