Sembra non esserci più una fine al genocidio che il governo israeliano, attraverso l’IdF, sta portando avanti in Palestina: nelle ultime 24 ore sarebbero circa 100 i civili morti.
Le notizie giungono da più fonti. Secondo il World Food Programme nella giornata di ieri un gran numero di persone è rimasto vittima di un attacco da parte dell’esercito israeliano mentre erano in attesa di ricevere aiuti umanitari. Il bilancio dell’organizzazione facente parte delle Nazioni Unite parla di 67 palestinesi uccisi. L’agenzia palestinese Wafa riferisce invece che i morti ammonterebbero a 58 con almeno 60 feriti. Insomma la situazione non appare molto diversa.
Queste alcune parole dei portavoce del WFP: “Queste persone stavano semplicemente cercando di procurarsi cibo, per sfamare se stesse e le loro famiglie sull’orlo della fame. Questo terribile incidente sottolinea le condizioni sempre più pericolose in cui sono costrette a condurre le operazioni umanitarie a Gaza”.
All’alba di oggi, invece, altre 17 persone sarebbero rimaste uccise dai raid israeliani. I raid si sono abbattuti su Deir el-Balah e nel campo di Bureij, nella striscia di Gaza. A riferirlo è Al-Jazeera.
Un altro dato che fa rabbrividire è il numero di l’orti nelle ultime 24 ore solo per cause di malnutrizione: almeno 19 palestinesi sarebbero morti di fame perché impossibilitati ad avere accesso al cibo. Tra questi, anche una bambina di soli quattro anni. La Cnn riporta che dall’inizio delle operazioni sarebbero 76 i bambini deceduti per malnutrizione.
Anche padre Romanelli, uno dei preti feriti da un attacco israeliano a Gaza pochi giorni fa, fa sentire la sua voce: “La gente è stremata, disperata, e i bombardamenti continuano. In tutto questo buio, la Chiesa si adopera affinché qualcosa possa arrivare. Ma finora, purtroppo, non ci siamo riusciti. Speriamo nei prossimi giorni, ma la situazione è molto grave”.
Fonte: Rai News