“Non ce la faccio più, mi sembra di morire”. L’ospedale è pieno, costretta ad aspettare per 5 ore su una sedia

12 Dicembre 2019 - 17:48

“Non ce la faccio più, mi sembra di morire”. L’ospedale è pieno, costretta ad aspettare per 5 ore su una sedia

“Non ce la faccio più, mi sembra di morire”. L’ospedale è pieno, costretta ad aspettare per 5 ore su una sedia

È arrivata in ospedale con una infezione ai reni ma nella struttura non c’erano abbastanza posti letto. Così, è stata costretta ad aspettare cinque ore, su due sedie e con una flebo attaccata al braccio in attesa di essere visitata. È questa la denuncia che ha fatto, con tanto di foto, via social network, la mamma di Ella Jackson, 27 anni e protagonista di questo ennesimo caso di malasanità. La foto risale allo scorso 27 settembre, ma è rispuntata su Twitter il 10 dicembre, in risposta al caso di Jack Williment-Barr, il bimbo di 4 anni costretto a dormire per terra su una pila di cappotti con un principio di polmonite perché il Leeds General Infirmary era sovraffollato. Felicity Sims ha così scritto: “Mia figlia è stata trasferita al William Harvey Hospital nel Kent alle 14:00. Ci hanno trovato un posto dove sistemarla intorno a mezzanotte. Intorno alle 17:00 le hanno fatto una flebo. Sono riuscita a trovare due sedie per farla sdraiare. È rimasta così per ben 5 ore. Per altro, era anche il giorno del suo compleanno”.

Solo intorno alla mezzanotte, dunque, Ella è stata trasferita in reparto e ha potuto riposare su un vero e proprio letto. “Credo che ci sia una profonda mancanza di fondi – ha scritto ancora la mamma della ragazza – e soprattutto non c’è sufficiente forza lavoro, almeno da ciò che ho visto in questo ospedale. Tutti quelli che ci passavano davanti si scusavano ma non potevano fare nulla per aiutarci. Un portavoce del NHS Foundation Trust della East Kent Hospitals University ha dichiarato: “Ci scusiamo per non essere in grado di fornire un ambiente più confortevole per Ella in attesa di un letto. Come gli altri nosocomi del Paese, anche il nostro si sta occupando di un numero elevato e sempre in crescita di pazienti”.

Fonte: http://www.fanpage.it/

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