IL NUOVO pamphlet di Niky Marcelli
Un imperdibile e divertente libro che affronta l’ineleganza maschile dilagante, vera e propria piaga dell’inciviltà moderna, e elargisce consigli utili, ma non richiesti, per debellarla.
Libreria Mondadori di via Piave stracolma, nonostante la “febbre del sabato sera”, il traffico pomeridiano, la gente influenzata e quella fuori Roma per il weekend.
Molti gli amici e i curiosi accorsi alla presentazione di “Il boudoir del gentiluomo”, nuovo libro del giornalista Rai e scrittore Niky Marcelli, tutti vogliosi di sapere cosa non dovrebbe mai mancare nel guardaroba di un uomo per essere sempre elegante e cosa invece non dovrebbe indossare mai.
Consigli utilissimi di cui fare tesoro, regalati dal super dandy e sempre chic Niky che come nuova mission si è messo in testa di debellare la dilagante ineleganza maschile. Dalla testa ai piedi.
Per la gioia delle donne presenti, non è voluto mancare all’appello un vero gentlman old style, il raffinato e affascinante conte wine-maker giramondo Gelasio Gaetani Dell’Aquila d’Aragona Lovatelli, alto come un corazziere e dalle lunghe chiome scarmigliate, con outfit sempre perfetti e originali.
Gelasio si è complimentato con l’autore per l’utilissimo pamphlet scritto con arguzia e ironia. In sala ha trovato la principessa Irma Capece Minutolo: i due che non si erano mai incontrati hanno scoperto di essere lontani cugini, sciorinando le loro discendenze di sangue blu.
Non è volta mancare neanche la bellissima e dolce conduttrice di “Check Up” Luana Ravegnini: cappotto nero e sorriso radioso, è stata anche subissata di domande di tipo medico dai più ipocondriaci.
A presentare il lavoro di Marcelli che vuole combattere coloro che si vestono sciattamente come scappati di casa, è stata la conduttrice radiofonica Roberta Beta, che ha parlato a lungo.
L’attore Andrea Di Bella ha letto vari brani del libro appena pubblicato da Edizione Clandestine – Gruppo Santelli (183 pagine, € 15,99). Ecco l’attrice e scrittrice Gaia Zucchi con enorme fiore tra i capelli, il cantante e conduttore Marcello Cirillo sempre più platinato, la cantante Alma Manera felice perchè dallo scorso 9 gennaio conduce su Rai Isoradio dalle 13 alle 14 il martedì, mercoledì e giovedì il programma da lei ideato “Crossover! La musica a 360 Giri…”.
Arriva anche il regista Pierfrancesco Campanella che acquista subito il libro per farselo firmare da Niky.
Ci sono le giornaliste di moda Patrizia Vacalebri, Marina Bertucci e Federica Pansadoro, l’ex direttore di Raidue Gianstefano Spoto, Miria Maiorani editore del “Viviroma”, lo scrittore Marino Collacciani con la compagna Paola, il prefetto Fulvio Rocco de Marinis, il bel Fabrizio Pacifici.
La regista tv Papy Caldonazzo, sorella di Nathaly, chiacchiera a lungo con il make up artist delle dive Gennaro Marchese.
Molto interessate le avvocatesse penaliste Maria Dolores Balsamo e Ester Pennella, l’autrice Rai Monica Perez, le socialite sempre presenti Elisabetta Viaggi e Jolanda Gurreri, lo stilista Antonio Ventura de Gnon e lo stilista Marco Coretti con la bionda amica Giulia Borghese, la gallerista d’arte che vive tra Roma, Miami e Parigi Jacqueline Vagnozzi.
Tutti pazzi per l’ironia e la penna arguta di Niky Marcelli, che si è presentato inchinandosi al pubblico e levandosi dalla testa il suo prezioso Borsalino. Brindisi finale con bollicine e la famosa torta di mele artigianale del personal chef Stefano Crialesi con Filippo Biffani e la loro “SF Art of Taste”.
Il libro è un divertente e imperdibile itinerario tra moda e modi di intendere l’abbigliamento maschile, tra tradizione e curiosità, stile e tendenze.
Chi non si pone ogni giorno il dilemma dinanzi alla propria cabina armadio “Come mi vesto oggi? Classico o moderno? Meglio apparire e strafare o essere me stesso?”.
Convinto di quanto l’odierno e malinteso concetto di “comodità” abbia soppiantato quello di “eleganza”, Marcelli ci porta attraverso diversi secoli di moda maschile, raccontandoci le origini di molti degli indumenti che indossiamo ancora oggi.
Senza perdere il suo proverbiale senso dell’umorismo né la sua leggerezza, l’autore regala consigli e chicche sui tessuti e sui tagli, invitandoci a non essere fashion victims, ma a cercare il nostro stile senza tenere troppo conto delle mode del momento e, soprattutto, a seguire sempre i dettami di quelli che definisce “Madonna Sobrietà” e “Messer Buongusto”. Questo senza ovviamente tralasciare la doverosa attenzione alla “base”, ovvero il nostro corpo.
Perché il nostro aspetto è il nostro primo biglietto da visita e chi non ha cura e amore per se stesso non può averne nemmeno per il suo prossimo.
E lo stile è tutto! “Il fine estetico che la moda in generale vuole affermare si identifica con la ricerca di un’affermazione sociale che spesso si presenta, nella contemporaneità, con diverse forme che vanno verso l’ostentazione dello sfarzo in antitesi ad un’eleganza che invece si manifesta con discrezione e con una semplicità sfumata verso la distinzione”, scrive nella prefazione la nota storica della moda e del costume Bonizza Giordani Aragno.
“Negli ultimi decenni, il fenomeno moda ha coinvolto tutti i saperi, dall’antropologia alla storia dell’arte, dalla sociologia alla psicologia, dai mass-media all’economia, con l’uso indiscriminato delle celebrità e della politica del consumo della moda.
Oggi il discorso sul significato sociale ed estetico dell’abbigliamento si è complicato: si sono persi i confini a favore dell’uso indiscriminato dell’immagine”, scrive ancora Bonizza Giordani Aragno che avvisa: “Se la moda è costruzione culturale, il libro di Marcelli è il punto di intersezione tra abito, corpo e forma.
Autentiche riflessioni sulle recenti evoluzioni della moda maschile a favore di un’eleganza contenuta e dove l’apparenza si pone come indicatore sociale.
La moda, insomma, spartiacque tra passato e futuro, per vivere il presente”. Ma entrando nel dettaglio quali sono secondo Marcelli – un tipetto colto e raffinato che non esce mai di casa senza i suoi cappelli Panama fatti su misura e colleziona auto d’epoca, soprattutto Citroen storiche con cui poi gira per i raduni in Italia – gli indumenti e gli accessori da non sfoggiare mai per non travalicare i confini del cattivo gusto e della pacchianeria?
Ecco alcuni degli outfit da far gridare vendetta. La camicia a quadri? Solo se siete boscaioli! Gli short, i bermuda e i pinocchietti? Solo fino agli 11 anni. La tuta da ginnastica? Mai fuori dalla palestra, neanche per andare al supermercato. E mai e poi mai calzando mocassini al posto delle sneakers. La camicia a maniche corte? Tristissima, fa tanto venditore di auto usate del Nebraska.
La camicia con le spalline? Solo se appartenete alle Forze Armate o dell’Ordine. Lo slip? Va cancellato da ogni guardaroba che si rispetti! Il sabot da uomo? Chi l’ha inventato andrebbe spedito in un campo di rieducazione. I sandali? Solo se sei un frate. Il look hip hop e i suoi derivati rap e trap? L’assoluta nemesi del buongusto, come molte delle mode statunitensi.
Tra i grandi classici intramontabili del cattivo gusto per l’implacabile Niky non potevano mancare i calzini corti, le calze bianche, la felpa (indossabile fino ai 20 anni), i “jeans del nonno”, le giacche e le camicie jeans. E che dire del borsello e del marsupio? No, no, no. Dio ce ne scampi e liberi! Un vero gentiluomo, tra l’altro non segue la moda, semmai la detta.
Così Marcelli continua ad illustrare nel suo pamphlet tutto quello che c’è da sapere su mutande, camicie, calze, pantaloni, T-shirt, maglioni, gilet, capispalla e mantelli. Capitoli interessanti anche su cravatte, scarpe, cappelli, cinte e accessori vari, abiti da cerimonia, costumi da bagno, pigiami, vestaglie, abiti vintage e chi più ne ha più ne metta.
Nelle note finali, l’autore spiega di aver capito di aver avuto l’idea giusta con questo libro “modaiolo” dopo aver pubblicato ben 12 tomi, tra romanzi d’avventura, gialli, manuali di cucina, raccolte di racconti e saggi, quando, poco prima di andare in stampa, gli è giunta eco della bizzarra polemica scaturita da un editoriale su “La Repubblica” del raffinatissimo Alain Elkann che parlava dei moderni “lanzichenecchi” incontrati sul treno per Lecce.
“Mentre Elkann si è soffermato sulla mala educazione di questi giovani, io mi sono posto varie domande sullo sfacelo estetico odierno, che sottintende purtroppo anche a uno sfracello culturale e sociale a cui andrebbe posto subito rimedio”.