Netanyahu: “Occuperemo la striscia di Gaza”, ma l’esercito tentenna

5 Agosto 2025 - 12:02

Netanyahu: “Occuperemo la striscia di Gaza”, ma l’esercito tentenna

Nel tardo pomeriggio di ieri è arrivata la conferma da fonti di alto livello dell’ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu: Israele ha deciso di occupare completamente la Striscia di Gaza. Secondo quanto riportato dai media locali, alti funzionari del governo sostengono che Netanyahu sia convinto che “Hamas non rilascerà altri ostaggi senza una resa totale”. Tuttavia, dietro questa strategia, l’obiettivo reale del premier sembrerebbe essere l’estensione permanente della colonizzazione della Palestina fino a Gaza. Un’intenzione che, del resto, era già stata lasciata intendere dalla ministra della Scienza e della Tecnologia, Gila Gamliel, la quale di recente ha pubblicato un video in cui la Striscia viene immaginata come una lussuosa riviera, piena di turisti e grattacieli.

Il piano prevede che l’esercito israeliano prenda il controllo del restante 25% del territorio di Gaza, incluse le zone dove si sospetta siano ancora trattenuti degli ostaggi. Tuttavia, questa linea d’azione ha incontrato una forte opposizione da parte del Capo di Stato Maggiore, Eyal Zamir, che ha messo in guardia contro i rischi estremi di un’operazione del genere, sia in termini militari sia per l’incolumità degli ostaggi israeliani. La risposta di Netanyahu al generale è stata netta: “Se non è d’accordo, si dimetta”.

A rendere ancora più teso il confronto, la recente decisione di Zamir di revocare lo stato di emergenza bellica introdotto dopo il 7 ottobre. Questa misura obbligava i militari regolari a restare in servizio per altri quattro mesi come riservisti. Secondo il quotidiano YNet, la revoca è arrivata proprio mentre il governo stava valutando un’espansione delle operazioni militari, e per molti è stato un chiaro segnale del capo delle forze armate: alleggerire il peso sui soldati, non intensificare il conflitto.

Le motivazioni ufficiali dell’esercito sono di natura operativa: “Abbiamo riscontrato delle criticità nel nuovo modello, e i ritardi nelle dimissioni hanno causato danni significativi alla struttura delle riserve. Si sono creati squilibri nei team di combattimento e anche il sistema di alimentazione delle forze di riserva ne ha risentito”.

  •