Niente di occulto o misterioso dietro l’inqualificabile gesto nel cimitero di Manduria (Taranto), dove dei ladri hanno profanato una celletta ossario impossessandosi dell’intera mascella
inferiore con alcuni denti d’oro, appartenente a un uomo morto una trentina d’anni fa.I familiari del defunto, l’altro ieri, recandosi al cimitero per la visita domenicale,
avevano notato che la lastra che chiudeva la tomba a pozzo era stata divelta. Sul fondo della gentilizia, avevano poi notato che il marmo che chiudeva il loculo ossario era sparito e
con esso le foto dei nonni. Non potendo scendere per via della pioggia, hanno rimandato l’ispezione che ha confermato i terribili dubbi che nutrivano. Dai resti del nonno
mancava la mascella con la protesi dove erano applicati i molari d’oro. Venti giorni prima, in occasione della sepoltura di un loro congiunto nella parte superiore dell’edicola a pozzo,
con gli addetti al camposanto tutti i componenti di famiglia avevano assistito alla pietosa estumulazione del nonno e raccolto i resti in apposite urne che lo stesso personale
dell’impresa che gestisce i servizi cimiteriali per conto del comune aveva provveduto a deporre nella parte più bassa della tomba, chiusa con tufi e calce. Tra i poveri resti
ancora intatti, i familiari avevano notato l’arcata dentale d’oro del nonno e una collanina, anche quella dello stesso metallo prezioso. Hanno così deciso di recuperare il monile ma
non certo quella parte anatomica che è stata lasciata lì. I misteriosi profanatori nella notte tra sabato e domenica hanno abbattuto i tufi che
chiudevano l’intercapedine-ossario si sono calati nella fossa laterale alla tomba profonda un paio di metri agendo indisturbati.