Il ministro Nello Musumeci chiede una relazione sui tempi di soccorso al prefetto di Udine, Domenico Lione. A detta degli esperti se l’elicottero partito da
Venezia, fosse arrivato un minuto prima poteva mettere in salvo Bianca, Patrizia e Cristian strappati alla furia del fiume Natisone. L’accusa che alimenta
la polemica è se Drago, l’elicottero dei vigili del fuoco, fosse partito da una località troppo distante dal luogo della sciagura. In qualche modo,
la polemica è arginata sul nascere da una certezza: “Protocolli d’intervento rispettati”. Il fascicolo, senza indagati, mira solo a fare
chiarezza sull’accaduto; anche tra i vari enti deputati istituzionalmente ai soccorsi, è stato aperto un dibattito per eventualmente migliorare i
protocolli. Si discute, ad esempio, se invece di attivare l’elicottero Drago dei vigili del fuoco, di stanza all’aeroporto Marco Polo di Venezia, non fosse stato più
opportuno far alzare in volo l’elicottero sanitario della Sores Fvg, con tecnico del Soccorso alpino a bordo, operativo da Campoformido (Udine),
che dista soltanto una manciata di minuti di volo da Premariacco. Prima ancora che Drago arrivasse in Friuli, sul posto della disgrazia era giunto l’equipaggio
con a bordo il personale sanitario d’emergenza, dirottato sopra il Natisone quando sono state diffuse informazioni maggiormente dettagliate.
Da quanto si è appreso, le tempistiche dei soccorsi saranno sì analizzate ma non per iscrivere qualcuno nel registro degli indagati, dal momento che
è già stata accertata la correttezza dei protocolli. “Ma bisogna rendere ancora più efficaci i futuri coordinamenti”, è la morale di questa tragedia.
Circa la ricostruzione dell’accaduto, nelle scorse ore il sindaco di Premariacco, Michele De Sabata, ha reso noto che, da quanto gli è stato riferito da fonti
accreditate, una delle ragazze non sapeva nuotare. Può essere questo l’elemento che ha fatto desistere i ragazzi che la lingua d’acqua, non ancora mostruosa,
formatasi alle loro spalle, poteva poi risultare pericolosa “Profondo cordoglio” è stato espresso dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga e
dal Comune di Udine, che ha sospeso iniziative di divertimento in segno di rispetto nei confronti dei famigliari delle vittime. Il lavoro dei soccorritori
e delle forze dell’ordine, comunque, non è finito: l’imperativo è restituire anche il corpo di Cristian alla sua famiglia. In Friuli è arrivato il
fratello, che abita in Austria. Non si dà pace. I due erano stati assieme fino a poche ore prima. Poi il giovane in auto aveva raggiunto la fidanzata Bianca,
per stare un po’ con lei, approfittando della sua trasferta a Udine per salutare i genitori, che vivono in Italia da tempo. Fonte tgcom24.