A Napoli, ancora una volta, la violenza contro le donne esplode con brutalità. Tre storie diverse, ma unite dallo stesso incubo: uomini recidivi, già denunciati, che tornano a colpire. Le vittime sono donne che avevano trovato il coraggio di denunciare. Eppure, nonostante le misure attivate, gli aggressori sono tornati a minacciare, perseguitare, picchiare.
Nel quartiere Vomero, la scena è agghiacciante. Le telecamere riprendono un uomo di 55 anni mentre minaccia la ex moglie. Fa il gesto di tagliarle la gola. Le urla: “Ti taglio la testa. Ti vengo a prendere anche con il braccialetto.” Lei lo aveva già denunciato l’11 ottobre per stalking. Tuttavia, lui è tornato. L’ha aspettata sul luogo di lavoro. L’ha minacciata di nuovo. La sorella ha registrato tutto al telefono. La donna ha trovato la forza di scappare. Poi è corsa dai carabinieri.
I militari lo hanno rintracciato rapidamente. Lo hanno denunciato di nuovo. Lo hanno messo ai domiciliari. Tuttavia, la paura resta. Perché quel gesto filmato resta indelebile.
Poco distante, nel quartiere Stella, accade lo stesso. Una donna di 33 anni aveva appena denunciato l’ex compagno. Lui la picchiava quando si ubriacava. Per mesi l’ha perseguitata. Alla fine lei ha attivato il “codice rosso”. Ma poche ore dopo lui l’ha aggredita di nuovo. L’ha colpita con calci e pugni. I carabinieri lo hanno arrestato. Ora è in carcere. Lei, però, dovrà ricostruire la sua vita.
Intanto, a Scampia, l’orrore si ripete. Un uomo di 54 anni, già arrestato nel 2024 per maltrattamenti, torna a terrorizzare la compagna. I vicini sentono urla. Sentono il pianto di un bambino. I carabinieri entrano e trovano la donna, il figlio di 11 anni e lui che continua a insultarla. Le grida: “Sei una monnezza. Te la faccio pagare. Ti incendierò casa.” Lei spiega ai carabinieri che aveva provato a perdonarlo “per il bene del figlio”. Ma lui è diventato sempre più violento.
Questi episodi mostrano un fallimento evidente. Le misure non bastano. Gli aggressori tornano sempre. Le donne restano sole. E la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, a Napoli, si trasforma in una fotografia dolorosa di ciò che ancora manca.
Serve protezione vera. Serve risposta immediata. Serve prevenzione reale. Perché queste tre donne sono solo il simbolo di mille storie taciute. E di un problema che continua a esplodere, giorno dopo giorno, proprio dove la legge dovrebbe proteggere.