Napoli: troppa paura, con l’Inter finisce 1-1

18 Aprile 2021 - 23:19

Napoli: troppa paura, con l’Inter finisce 1-1

La montagna che ha partorito il topolino. Finisce 1-1 con pochissime emozioni il match tra Napoli e Inter. Dato il livello delle squadre ci si attendeva una partita spettacolare. E invece ha prevalso la necessità di non perdere per non compromettere i rispettivi obiettivi.

Da una parte l’Inter ora, a 7 giornate dalla fine, conserva un cospicuo vantaggio sul Milan (9 punti) e vede sempre più vicino l’obiettivo scudetto. Diverso invece per il Napoli che si deve guadagnare ancora il posto Champions.

Era un match di vitale importanza soprattutto per il Napoli. I segnali delle partite disputate nella giornata non deponevano bene nell’ottica della lotta per la qualificazione in Europa. Il Napoli alla fine ha avuto paura ma va detto che ha fermato un’Inter lanciatissima.

Le vittorie di Milan, Atalanta e Lazio e la sconfitta della Juve non fanno dormire sogni tranquilli a Gattuso che sa quanto siano importanti tre punti soprattutto contro l’Inter. La sconfitta della Roma ormai lontana non crea preoccupazione.

In questa ottica, ovvero la ricerca della vittoria contro la capolista, Ringhio presenta la formazione vista contro la Samp. Ormai classico 4-2-3-1 con Koulibaly e Manolas davanti a Meret, perché Ospina è infortunato.

Sulla fasce esterne da una parte Di Lorenzo e dall’altra Mario Rui. A centrocampo confermata la coppia Fabian Ruiz e Demme. Invece, in attacco, fiducia a Osimhen supportato dal trio Politano, Zielinski e Insigne.

Sul fronte opposto Conte, che non vuole lasciare nulla al caso e sa quanto sia importante vincere a Napoli, fa affidamento sulla LuLa (Lukaku-Lautaro) finora coppia da ben 40 gol in 30 partite.

Il resto della formazione quella classica che viene da 11 vittorie consecutive con Hakimi e Darmian sulle fasce, e il centrocampo con Brozovic ed Erikssen a inventare, con Barella, al rientro dopo la giornata di squalifica,  pronto nelle sue incursioni e al momento giusto a tamponare.

Un primo tempo giocato a marce basse, col Napoli attento a pressare l’Inter sin dalla sua area. Tuttavia nelle occasioni che il pressing non viene portato bene, la squadra appare spaccata in due e il contropiede dell’Inter fa male.

Napoli che comunque fa la partita pur senza impensierire Handanovic. Gli azzurri dialogano bene, ma sempre in orizzontale, e non pungono. Il gol arriva in modo del tutto casuale al 36′ su un cross innocuo di Insigne che il portiere nerazzurro, pressato da De Vrij, si trascina nella propria porta.

Prima però l’Inter aveva sfiorato il gol con una traversa di Lukaku dieci minuti prima. Calcio d’angolo, tiro di Brozovic deviato dall’attaccante belga che colpisce il legno alto di Meret.

Dopo il gol l’Inter aumenta il numero di giri e in poco tempo costruisce due palle gol, ma ricava solo una traversa sempre con Lukaku e poi un’uscita di Meret su Barella ormai quasi in porta.

Al rientro delle squadre l’Inter alza subito il numero dei giri e il Napoli molto più guardingo va in difficoltà. Ci mette solo 10′ minuti la capolista a pareggiare. Ci pensa Erikssen con un bolide da lontano che fulmina Meret.

Il pareggio accontenta l’Inter che smette di spingere e il Napoli, grazie anche alle sostituzioni, riguadagna campo. Se nel primo tempo era stato Fabian Ruiz a salire in cattedra, nel secondo tempo è Politano a prendersi la scena.

Il laterale, prima serve su punizione un cross invitante a Di Lorenzo, che di testa mette fuori di poco. Poi, in prima persona, semina il panico nella difesa ospite e con un tiraccio col suo piede debole coglie una traversa dopo una deviazione di Handanovic.

Nel frattempo è iniziata la girandola delle sostituzioni, nel Napoli entrano prima Mertens e poi Elmas, tra gli ospiti Perisic e Gagliardini. Nel finale il Napoli prova a sbloccare di nuovo il risultato. Addirittura reclama un rigore per un atterramento di Zielinski che Doveri giudica regolare.

Negli ultimi minuti, emozioni col contagocce, sino ai secondi finali, quando Hakimi, lanciato a rete, viene chiuso da un intervento alla disperata di Manolas che salva il risultato. Poi il fischio finale.

Max Bonardi