Sotterrata, per ora, l’ascia di guerra, il gran capo Aurelio e Toro Infuriato Gattuso provano le convergenze parallele per un finale di stagione calcisticamente correct. Senza turbolenze o veleni.
La squadra, in primis capitan Insigne, chissà se del futuro, ha fatto da cuscinetto per smussare le spigolosità tra i due, cercando di essere all’altezza dei desiderata della proprietà, seguendo le direttive dell’allenatore.
A Milano, perciò, scenderà in campo un Napoli ricco di buone intenzioni. E in formazione quasi tipo per tentare il colpaccio utile per le aspirazioni Champions. Vigilia importante e gara fondamentale anche per la successiva trasferta contro la Roma.
In verità doveva esserci mercoledì prossima anche quella di Torino contro la Juventus. Sarebbe stato il recupero della gara non disputata il 4 ottobre scorso a causa del Covid. Tuttavia la Lega, vista l’eliminazione dei bianconeri e azzurri dalle coppe, ha accolto la richiesta di entrambe le società e spostato il match al prossimo 7 aprile alle 18,45.
Intanto Gattuso ha potuto finalmente preparare la trasferta con la settimana tipo di lavoro, mentre il diavolo rossonero è reduce dall’Old Trafford. Gara emozionante, ma dispendiosa, chiusa con un positivo pareggio contro i Reds agguantato in pieno recupero da Kjaer.
Quante energie fisiche e mentali ha risucchiato ai rossoneri il viaggio in Terra d’Albione? Sta in questa equazione il destino del posticipo di domani. Gattuso e Pioli, seppure in tempi diversi, hanno vissuto le stesse vicissitudini.
Pioli ha incassato con pazienza la contestazione collettiva, concentrandosi solo sul lavoro per rivitalizzare una squadra da troppe stagioni nell’anonimato. Con i 56 punti attuali la qualificazione Champions, a meno di tracolli clamorosi, non sembra in pericolo.
Il lavoro del tecnico ha prodotto gioco, mentalità e un’organizzazione che non possono essere disconosciute. Il 4-2-3-1 funziona benissimo come si è visto a Verona, anche senza gente come Ibrahimovic, Rebic, Bennacer, Theo, Tonali e Chalanoglu.
Segno che la rosa è competitiva, in fiducia ed è matura per impegni importanti. Kessie è diventato il leader, il faro del gioco, così come fondamentali si stanno rivelando Donnarumma, Theo, Calabria, Tomori e Rebic.
Tutti sotto le ali protettrici di Kjaer e soprattutto Ibra. Contro il Napoli assenza sicure quelle di Ibra, Bennacer e forse Chalanoglu. Gattuso, dal canto suo, riproporrà quasi certamente l’undici che ha superato il Bologna. Con Osimhen in campo e Mertens a partire dalla panchina. Lozano ancora out. Peccato anche per il forfait di Rrahmani che ieri si è fermato in allenamento e si è procurato un’elongazione del bicipite femorale destro.
Sarà un match incerto, dai precari equilibri, nei quali, a nostro avviso, risulterà decisiva la velocità di manovra e di esecuzione. Sul piano della resistenza il Napoli dovrebbe essere avvantaggiato per la fatica europea dei rossoneri.
Ma è sul piano del gioco che il Napoli dovrà incidere sulla loro ipotizzabile stanchezza. Servono punti. Meglio ancora una vittoria per alimentare al meglio il sogno qualificazione Champions.
Il recupero di un posto per l’Europa che conta è ancora possibile per il Napoli. Se i tre nuovi tenori, Insigne, Zielinski e Osimhen non steccheranno alla Scala del calcio, speranza e sogni potrebbero non essere più traguardi impossibili.
Sergio Curcio