“Senza la forza e l’energia di mamma oggi non saremmo qui con tanti volti che c’erano allora e con tanti volti nuovi che in questi anni sono diventati per noi delle sorelle e dei fratelli”. Sono le parole di Alessandra Clemente, figlia di Silvia Ruotolo, vittima innocente della camorra, uccisa 23 anni fa mentre rientrava a casa. Con lei c’era il figlio più piccolo, Francesco, mentre Alessandra, che aveva appena 10 anni, era affacciata al balcone. Presente anche il Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris e il senatore Sandro Ruotolo. Alessandra, oggi assessore ai Giovani del Comune di Napoli, ha voluto condividere con le istituzioni, i vertici delle forze dell’ordine e i cittadini, che hanno partecipato alla cerimonia di commemorazione che si è svolta nei giardinetti di piazza Medaglie d’Oro, il suo personale ricordo della mamma.
“Amava il tennis, era sempre senza trucco, aveva sempre la radio accesa in casa e aveva un grande progetto d’amore per noi e per lei, un progetto di famiglia” ha detto con la voce rotta dalla commozione ricordando anche le altre famiglie che, come la sua, sono state spezzate dalla mano della criminalità organizzata, “famiglie che – ha sottolineato – hanno lavorato per trasformare il dolore in fatica e impegno quotidiano, nella voglia di non lamentarsi e di sorridere”.
Dall’assessore Clemente una dedica alla piccola Noemi, bimba che lo scorso anno fu colpita da un proiettile in piazza Nazionale, e alla sua famiglia “che in questi mesi hanno iniziato il loro percorso di giustizia” e alle forze dell’ordine che “sono impegnate quotidianamente nel dare risposte”. Durante la cerimonia sono stati deposti fiori davanti alla lapide che ricorda Silvia Ruotolo ed è stato osservato un minuto di raccoglimento seguito da un applauso. “La storia di Silvia Ruotolo è una storia terribile come quella di tante altre vittime innocenti – ha evidenziato il sindaco, Luigi de Magistris – e oggi mi sento di ringraziare Alessandra perché scegliendo di far parte della mia squadra di governo ha scelto l’impegno per questa città sebbene siano stati altri napoletani ad ammazzarle la madre. La sua è stata una scelta netta, coraggiosa. In questa città come nella vita – ha proseguito – bisogna scegliere e per imboccare la strada dell’impegno civico, della legalità, della giustizia ci vuole sempre coraggio, non è facile perché è una strada complicata, in salita ma è la strada che questa amministrazione ha scelto e lo dimostra il nostro impegno e l’individuazione delle persone che sono chiamate a rappresentare la città. Oggi Alessandra rappresenta non solo la sua storia ma la storia dell’impegno di Napoli contro ogni forma di violenza”.