Napoli, le ragioni di una crisi: infortuni, scelte tecniche opinabili e un mercato di riparazione imbarazzante

22 Febbraio 2021 - 16:02

Napoli, le ragioni di una crisi: infortuni, scelte tecniche opinabili e un mercato di riparazione imbarazzante

Dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia, gli azzurri ora vedono allontanarsi anche l’unico vero obiettivo stagionale, la zona Champions. L’amara sconfitta contro l’Atalanta, infatti, apre scenari poco rassicuranti.

Il clima in casa Napoli si fa via via sempre più teso e il silenzio stampa non rappresenta certo un segnale confortante. Un vero e proprio periodo nero per gli azzurri vissuto tra risultati e prestazioni deludenti e condito da una lunga, impressionante serie di infortuni.

Una lunga scia di assenze con cui mister Gattuso ha dovuto fare i conti in queste settimane. La lista degli indisponibili copre ogni reparto. Dall’infortunio di Osimhen, passando per quello di Mertens.

A quelli, più recenti, di Lozano e Petagna, se vogliamo citare solo il reparto offensivo. Anche il reparto difensivo ha perso pezzi con il trascorrere delle settimane: da Ghoulam e Koulibaly, positivi al Covid, allo stop di Hysaj, Manolas e dell’estremo difensore Ospina.

A centrocampo è fermo ancora ai box Demme, anche se il calciatore dovrebbe recuperare per il prossimo match contro il Benevento. Lo stesso Fabian Ruiz, reduce dal Covid, è ancora al lavoro per ritrovare al meglio la forma fisica.

A tutto ciò si è aggiunto un mercato di riparazione a dir poco imbarazzante. Per pochi spiccioli sono partiti Malcuit e Llorente, che mai come in questi casi, avrebbero potuto fare comodo. Non parliamo poi di Milik, già giubilato a fine settembre.

Che questo sarebbe stato un campionato anomalo, lo si è sempre saputo. Costellato da infortuni e imprevisti che minerebbero la serenità di qualsiasi squadra.​ Ma a far discutere, in questa stagione, sono anche le scelte tecniche e l’eccessivo rivolgersi a determinati giocatori troppo spremuti.

La panchina di Gattuso è sul filo del rasoio da diverse settimane. Anche se, con ogni probabilità, non verranno prese decisioni clamorose fino alla fine di questa stagione. Anche se c’è una voce che se non supera il turno  giovedì di Europa League potrebbe terminare anzitempo la stagione.

Certamente il tecnico azzurro non attraversa un momento facile. Le critiche sul suo operato sono abbastanza trasversali e il clima di sfiducia non gioca a favore. Certe scelte tecnico-tattiche fanno discutere. E i numeri di questo Napoli, poi, parlano di una squadra in forte crisi.

E mettono a nudo una verità scomoda, a tratti allarmante. In questa stagione, su 34 partite, infatti, il Napoli ha fatto registrare ben 12 sconfitte. In campionato i numeri ci parlano di 13 vittorie, un pareggio e 8 sconfitte.

Ma è nell’ultimo periodo che gli azzurri hanno fatto registrare i dati più preoccupanti. In trasferta sono arrivate ben quattro sconfitte consecutive. Rispettivamente, contro Verona, Genoa, Atalanta e Granada.

Nelle ultime cinque partite, compresa la vittoria contro la Juventus, il Napoli ha incassato 11 gol contro un totale di cinque reti realizzate. Numeri che sono lo specchio poco confortante di una squadra che, in situazione di svantaggio, riesce a ribaltare il risultato solo in pochissime occasioni.

E’ accaduto solo contro Benevento, Rijeka e Sampdoria. ​Segno di una squadra poco reattiva, spenta, in alcuni frangenti irritante. Un gruppo sfilacciato, certamente segnato dalle varie vicissitudini stagionali e incapace, al momento, di reagire.

Servirà una scossa importante a questo Napoli: l’appello all’orgoglio e alla voglia di riscatto dei singoli è l’ultimo baluardo di speranza a cui aggrapparsi per tentare di salvare una stagione per ora fortemente compromessa.

Amelia Amodio