A seguito di un’eruzione vulcanica, e’ possibile la formazione di un flusso costituito da una miscela di frammenti, in prevalenza vulcanici, e acqua della consistenza del fango che tende ad incanalarsi lungo le valli e a fermarsi ai piedi dei versanti.
Il fenomeno, chiamato lahar, rappresenta uno dei piu pericolosi tra quelli che accompagnano o seguono le eruzioni vulcaniche: a causa della potenza distruttiva che li contraddistingue, possono provocare cambiamenti significativi nel paesaggio, con impatti drammatici sulla popolazione e sulle infrastrutture.
La piana Campana, ovvero l’area pianeggiante che si estende dal Tirreno all’Appennino Campano, dal Garigliano alla Penisola Sorrentina, e che racchiude in se anche i Campi Flegrei e il Vesuvio, risulta essere particolarmente soggetta agli effetti dei lahar.
Poiché le pendici dei vulcani Vesuvio (propriamente, Somma-Vesuvio) e Campi Flegrei, insieme alle valli e ai rilievi appenninici, sono ricoperti da depositi piroclastici delle eruzioni esplosive di questi vulcani facilmente ri-mobilizzabili, soprattutto dopo piogge intense e/o prolungate.
Il team di scienziati, coordinati dall’INGV, per la prima volta nella vulcanologia, ha valutato la pericolosità probabilistica delle colate di fango (lahar) nel suo complesso.