Lo avevo già scritto in sede di vigilia contro il Granada. Chi dice che uscire dall’Europa sia un danno, l’ennesimo flop dopo Supercoppa e Coppa Italia? Non tutti i mali vengono per nuocere.
Anche se il Napoli, uscito dopo una gara d’orgoglio, è stato sconfitto falle solite follie difensive. E pure da scelte tattiche “alquanto stravaganti” di Gattuso che si è ripreso la squadra solo nel secondo tempo con Ghoulam e Mertens in campo.
Non sono tra quelli che hanno invocato il suo esonero, ma il tecnico ora deve essere lucido. Adulatori e cantori di Don Aurelio hanno crocifisso solo Ringhio per non attaccare il padrone del vapore, e ricevere ostruzionismo dalla società.
Troppo facile e troppo comodo. Le colpe sono di tutti. L’uscita dall’Europa non va sottovalutata, ma nemmeno demonizzata. Ci sono ancora 16 partite da giocare, e non si possono gettare in acqua i panni sporchi con tutto il bambino.
Si mettano da parte rimpianti, rimorsi, critiche e polemiche sugli errori di Tizio o di Caio. Si compatti l’ambiente e si pensi piuttosto a recuperare i punti persi e credibilità.
Resettare e ripartire. Questo l’imperativo per tutti, anche per Gattuso. Stia tranquillo, consapevole della sua onestà intellettuale nelle scelte fatte. Ma tenga conto dei segnali importanti ricevuti nella partita contro il Granada e che vanno colti per far ripartire il Napoli.
Senza Osimhen e Mertens è apparso chiaro, soprattutto quando l’assenza di Lozano non ha potuto più mascherarne i limiti, che il 4-2-3-1 non è praticabile senza un uomo che dia profondità all’attacco.
La difesa a tre ha bisogno di tempi e allenamenti per essere assimilata. E di giocatori di corsa e di tecnica sulle fasce in grado di svolgere con efficacia le due fasi.
Meglio, nell’emergenza, un saggio e più coperto 4-4-2. Dovendo osare come negli ultimi 35 minuti contro gli spagnoli il 4-3-3, a nostro sommesso avviso, resta il modulo migliore e più conosciuto dai calciatori.
Domani contro il Benevento il Napoli ha l’obbligo di ripartire. I giocatori anche il dovere morale di aiutare Gattuso, che si è preso colpe anche non sue. Solita gara di sofferenza? Forse, ma il Napoli del secondo tempo di giovedì ci è piaciuto anche per qualità, non solo per il carattere.
Contro la Strega di Inzaghi alla quale auguriamo una salvezza tranquilla, serve un Napoli che si metta alle spalle l’ultimo mese e mezzo. E ritorni a fare ciò che ha già dimostrato di saper fare.
Essere usciti dall’Europa minore per puntare a quella della Champions si può. Non è detto che tutti i mali, ma quali poi?, vengano per nuocere…
Sergio Curcio