E’ rimasta solo la speranza, ultima speme, per questo Napoli – Juve dal pronostico a senso unico, off-limit per gli azzurri. E’ un Napoli ormai figlio di un dio minore e orfano di padre.
Non c’è pace a Castel Volturno. E anche il padrone delle ferriere azzurre sembra votato al “muoia Sansone con tutti i Filistei”. Gattuso è ormai un uomo solo al comando di una truppa che si assottiglia di partita in partita.
Domani solo un miracolo gli servirà contro i bianconeri dell’amico Pirlo, tornati in versione Allegri. Almeno l’orgoglio si chiede agli azzurri in uno stadio che, forse troppo presto ha preso il nome di un vincente.
Per giunta trascinatore come Maradona. Questo Napoli, invece, si trascina stancamente, tra infortuni, polemiche e iella, col rischio di finire in un limbo più pericoloso dell’Inferno stesso.
La Juventus arriva a Fuorigrotta con la finale di Coppa Italia raggiunta, una Supercoppa vinta proprio contro il Napoli e un dito medio indolore levatole contro da Conte. Un Conte cafone al quale resta solo la speranza tricolore.
Arriva nelle migliori condizioni la Juve, per far cuocere il Napoli nel suo brodo. Non hanno fretta i bianconeri di forzare ritmo e gioco. Basta aspettare, sapendo che il Napoli, prima o poi, l’errore e il “regalo” te lo faranno.
E contro una Juve ricca di tecnica e qualità il margine di errore degli azzurri cresce in maniera esponenziale se l’attenzione non sarà massima. Il Napoli dovrà spingere necessariamente sull’acceleratore esponendosi alle comode e agili ripartenze bianconere.
Pirlo messo tra i vari Buffon, Bonucci e Chiellini, è più il primus inter pares che non l’allenatore dei suoi ex compagni. E’ solo un caso che recuperato Chiellini e rimesso Cuadrado basso a destra la squadra torinese è tornata solidissima con una difesa bunker?
Per questo motivo il Napoli che ha contro, pronostico, risultato e fortuna, dovrà far leva solo sull’orgoglio. Tirando fuori gli attributi e le risorse, fisiche e mentali, che ancora restano dopo gli ultimi faticosi e stressanti impegni.
Serve, insomma, un Napoli da battaglia. Come poche volte si è visto in stagione. Un Napoli “provinciale” che metta da parte chiacchiere, polemiche inutili e veleni delle ultime settimane. Non crediamo a un Gattuso che accetti la resa incondizionata.
La parola passa al campo. Vedremo cosa dirà da giudice inappellabile.
Sergio Curcio