Il Napoli recupera un po’ di giocatori infortunati, soffre e vince una gara importantissima col Bologna. La formazione partenopea deve ringraziare capitan Insigne autore di una doppietta, e saluta con piacere il ritorno in campo e al gol di Osimhen.
Una gara dura, sofferta, che il Napoli si è complicato da solo sul 2-0 col solito errore difensivo che ha favorito il gol della speranza del Bologna. Speranza spentasi subito quando Insigne ha messo il sigillo sulla gara.
Partita fondamentale per il futuro azzurro alla vigilia del trittico terribile che potrebbe decidere le sorti future del Napoli. E’ già stato chiarito che in caso di mancata qualificazione alla Champions il progetto sarà notevolmente ridimensionato.
I risultati tra ieri e il pomeriggio non depongono a favore. Hanno vinto Juve, Roma e Milan. Solo la Lazio si è fermata in zona Europa, e domani sera c’è la grande sfida tra Inter e Atalanta. Ragion per cui i punti stasera valgono doppio.
Il Napoli si presenta al Maradona con qualche novità rispetto alla gara di mercoledì col Sassuolo. In difesa tre cambi, tornano Ospina e Koulibaly, e Ghoulam ritrova il posto sull’out sinistro. Il Bologna, reduce dalla sconfitta di Cagliari, ci tiene a fare punti anche perché la quota salvezza si sta alzando.
Tra i felsinei torna Danilo in difesa, e Mihailovic ripropone dall’inizio Poli a centrocampo e Palacio in attacco. L’inizio è tutto di marca partenopea. Neppure il tempo di una fase di studio che il Napoli è già in vantaggio.
Discesa di Fabian Ruiz che trova Zielinski che di tacco dal limite dell’area smarca Insigne, che appostato poco fuori area lascia partire un tiro che fulmina Skorupski. Tuttavia il Bologna non si scompone, incassa con disinvoltura lo svantaggio, e subito va alla ricerca del pari.
Ottime le combinazioni del trio Soriano, Sansone e Palacio che il Napoli fatica a contenere. I rossoblù colpiscono un palo con Skov Olsen dalla distanza al 20′ a Ospina battuto. Al 22′ Gattuso è costretto a sostituire Ghoulam che lamenta problemi al ginocchio sinistro. Al suo posto entra Hysaj.
Tuttavia il Napoli agisce in contropiede, e su uno di questi, Skorupski nega il raddoppio a Insigne. Al 29′ è Ospina che salva in tuffo sulla sua destra su un colpo di testa di Palacio, lasciato colpevolmente libero dalla difesa azzurra.
Infine nei minuti finali della prima frazione, il gol del pareggio annullato a Palacio per posizione irregolare rilevata dal guardalinee. Nella ripresa il Bologna inizia da dove aveva finito la prima frazione di gioco.
Tutto in avanti alla ricerca del pari che trova al 49′ su un rinvio di Ospina intercettato da Palacio, la palla resta lì, e per l’argentino è una formalità mettere in porta. Solo che Chiffi annulla perché Palacio non ha rispettato la distanza regolamentare.
Ma il Bologna non si scompone, e riprende a spingere. Il Napoli si rintana sempre più nella sua metà campo per partire in veloci contropiedi manovrati. Gattuso capisce che è il momento di sfruttare gli spazi nella metà campo rossoblù e inserisce al 53′ Osimhen.
Che alla prima occasione, siamo al 65′, lanciato in velocità, stacca Danilo e supera Skorupski. Lo stesso nigeriano, due minuti dopo, si divora il 3-0. Sempre su una ripartenza, Insigne serve il centravanti che con la porta spalancata spedisce fuori.
E al 73′ il Bologna si cerca di riprendersi la partita. Erroraccio di Demme al limite dell’area che dialoga con Ospina. Il centrocampista perde palla che Palacio recupera e mette in mezzo, Skov Olsen fa da sponda e Soriano di prima intenzione batte Ospina.
A quel punto Miha osa tutto e fa tre cambi tutti insieme. Escono Mbaye, Olsen e Svanberg ed entrano Medel, Orsolini e Vignato. Ma allo stesso istante il Napoli segna il terzo gole e chiude il match.
Ci pensa ancora una volta Insigne che approfitta di un erroraccio di De Silvestri, si invola verso l’area bolognese, e batte l’estremo difensore rossoblù. Ma il Bologna ci crede e non molla sino all’ultimo.
Al 79′ Gattuso richiama in panchina un esausto Insigne e Zielinski, e fa entrare Elmas e Mario Rui. Il Bologna rischia ancora con Politano di capitolare sempre su una veloce ripartenza, Chiffi dà 5 minuti di recupero, ma non succede più nulla sino alla fine.
Max Bonardi