Napoli, con l’Udinese la prima di tre finali con obiettivo Champions

10 Maggio 2021 - 20:57

Napoli, con l’Udinese la prima di tre finali con obiettivo Champions

E via con un’altra finale. L’Udinese sotto le stelle di Fuorigrotta. Avversario temibile Ma già salvo con i suoi 40 punti in classifica. Potenzialmente in grado di averne una decina in più. Ma le troppe sconfitte casalinghe, ben 9, ne hanno minato il cammino per una classifica più importante.

La vittoria di La Spezia ha aperto il solco e riportato il Napoli al quarto posto. Tocca agli azzurri condurre il rush finale. La classifica non ha ancora spezzato il sogno di poter diventare vicecampione dell’Inter.

Il Napoli tiene a tiro il diavolo e la dea a due punti, ma deve vincere soprattutto per se stesso. Il calendario delle ultime tre giornate sorride all’Atalanta, non certo al Milan. Che dovrà affrontare Torino e bergamaschi in trasferta e Cagliari al Meazza domenica prossima.

E’ dubbio che favorisca nettamente anche la Juve, impegnata in trasferta contro Sassuolo e Bologna. Poi all’Allianz Stadium contro l’Inter di Conte bella combattiva e a caccia di record, che non vuole concedere nulla.

E allora bisogna difendere almeno questo quarto posto coltivando un sogno che appena 2 mesi fa sembrava irrealizzabile dopo il 3 a 3 contro il Sassuolo. A cominciare da questa gara in anticipo contro l’Udinese.

Guai a credere a una formazione col freno a mano tirato. A Napoli i friulani cercheranno di far punti come è capitato spesso lontano da Udine. Cinque vittorie 6 pareggi e solo 6 sconfitte sono lo score esterno di una formazione di tutto rispetto.

Bene organizzata e ben allenata da Luca Gotti, uno che, a sommesso avviso di chi scrive, è preparato per piazze ben più importanti. Giocando fuori, l’Udinese potrà puntare meglio sul suo micidiale contropiede con de Paul e Pereira.

E soprattutto sulla fisicità del suo centrocampo e della difesa. Il 3-5-1-1 di Gotti non è facile da scardinare. Se ai vari Bonifazi, Becao, De Maio e Nuytinck si aggiunge un fenomeno tra i pali come Musso, è bene che il Napoli sia sul pezzo sin dall’inizio gara.

Perché tocca a lui la parte più difficile. Perché tocca agli azzurri non sbattere contro il muro friulano. Fare la partita senza andare all’arrembaggio. Verticalizzazioni e cambi di gioco improvvisi la ricetta per stordire le zebrette.

Servono sicurezza e determinazione come contro lo Spezia. È il miracolo che Gattuso deve compiere per altri 270 minuti. La squadra sembra maturata in personalità, sagacia tattica e la qualità non si discute. Chiediamo e cerchiamo conferme. Contro l’Udinese un’altra finale. Il Napoli ora sa come affrontarla. A tre partite dal termine occorrono cuore e convinzione di poterle vincere tutte.

Sergio Curcio