Quello che la fortuna ti toglie, poi quando meno te l’aspetti ti ridà. Un Napoli, che si può definire stoico, che finisce in 10 con Lozano che si tiene la gamba per un problema muscolare, batte una Juventus (1-0) apparsa boriosa, e si rilancia in tutti i sensi.
E restituisce con gli interessi quanto incassato in Supercoppa italiana. Per una sfida infinita che eccita la fantasia dei tifosi, più che mai rivali, la seconda di questa stagione. Ne resta un’altra, ovvero il recupero della gara dell’andata, mai disputata e contestata per la questione Covid.
La squadra, pur in un momento di grandissima difficoltà, tra infortuni e calciatori bloccati da Covid, fa quadrato intorno al suo allenatore. Che probabilmente blinda la panchina sino a fine stagione.
Questo il verdetto del Maradona al termine di una gara combattuta con un Napoli incerottato. Ma che ha messo in campo cuore, tanto, orgoglio e determinazione. E che è riuscito a difendere l’unica occasione da gol avuta: il rigore segnato da Insigne.
Sull’altro fronte, Pirlo ha schierato una squadra che, conscia della forza dei suoi uomini, ha pensato di vincere facile con gli azzurri. Troppo convinta dalla serie di risultati positivi arrivati negli ultimi tempi.
Che ci ha provato con insistenza soprattutto nel secondo tempo, ma ha sempre trovato un Meret stratosferico. Un Meret che non doveva essere titolare. Ma che a causa di un problema muscolare di Ospina nel riscaldamento, ha trovato la maglia da titolare, mostrando numeri da fenomeno.
Primo tempo con prevalenza bianconera ma col Napoli che chiude in vantaggio. Questo grazie a un calcio di rigore trasformato da Insigne che sfata il tabù dal dischetto contro la Juve. E realizza dopo aver sbagliato consecutivamente tre penalties nella sua carriera.
Col gol il capitano azzurro festeggia anche la 100esima realizzazione col Napoli. Il rigore, giustamente accordato dopo che il Var ha chiamato Doveri per una sbracciata su un contrasto in area tra Chiellini e Rrahmani.
Dopo una breve consultazione l’arbitro assegna il rigore e ammonisce Chiellini reo del fallo. Tutto ciò al 29′ durante una gara dove il pallino del gioco lo ha avuto la Juventus, abile nel palleggio. Ma poco efficace nel passaggio decisivo, quasi sempre intercettato dalla attentissima difesa partenopea.
La gara è apparsa molto equilibrata. Da una parte la difesa azzurra attenta a non concedere palle gol davanti a Meret. Dall’altra una Juventus troppo sottotono per quanto visto negli ultimi tempi. Incapace di innescare bene Ronaldo e Morata in zona gol.
Nel secondo tempo la Juventus rinuncia a Cuadrado, infortunato, e fa entrare Alex Sandro. Chiude nella propria metà campo gli azzurri che non riescono più a imbastire contropiedi efficaci. Col passare dei minuti affiora la stanchezza e le ammonizioni.
Ne fanno le spese Bakayoko da una parte e Rabiot dall’altra con un Doveri che tiene sempre in mano la situazione. Anche durante le mischie che si formano in area azzurra. Col passare dei minuti aumenta la frenesia dei campioni d’Italia che non trovano la via del gol.
Il Napoli è stanco e Gattuso effettua le sostituzioni. Entrano Elmas e Fabian Ruiz da una parte e McKennie e Kulusevski per la Juve. Gli ultimi minuti si gioca a una sola porta. Ci provano nell’ordine Chiesa, Alex Sandro, Ronaldo e Morata. Senza fortuna.
Gli azzurri arretrano sempre di più, e danno l’impressione di dover soccombere da un momento all’altro. Ma stavolta la fortuna è dalla parte di Gattuso, e non gli gira le spalle. Anzi lo accompagna verso la svolta, probabilmente, della stagione.
Max Bonardi