Il Napoli batte l’Atalanta 3-1 al Diego Armando Maradona, firmando una prestazione di grande intensità e lucidità tattica. La squadra di Conte, schierata con una difesa a tre che per il tecnico è quasi naturale, domina sin dai primi minuti grazie a un pressing altissimo e a un ritmo che travolge la formazione di Palladino, subentrato da poco in panchina.
Napoli arrembante: Neres apre la serata
La difesa composta da Buongiorno, Rrahmani e Beukema costruisce con ordine, mentre Di Lorenzo e Gutierrez spingono costantemente. In mezzo, Lobotka gestisce i tempi, con McTominay a garantire forza e inserimenti.
Il vantaggio arriva grazie a un’azione dinamica che manda Neres in campo aperto. L’esterno azzurro punta la difesa, supera Djimsiti e conclude di sinistro: 1-0.
McTominay ispira, Neres raddoppia
Il raddoppio nasce da un’illuminazione di McTominay, che verticalizza per Neres che incrocia di sinistro e firma il 2-0.
È un Napoli fluido, aggressivo, convinto.
Lang cala il tris
Il 3-0 è il premio alla costanza offensiva: manovra sull’esterno, cross alto e deviazione vincente di Lang, che anticipa tutti e manda il Maradona in festa.
Il tridente Lang – Neres – Hojlund funziona alla perfezione, creando superiorità continua contro la retroguardia nerazzurra.
Scamacca accorcia e cambia l’inerzia
Nel secondo tempo Palladino si gioca la carta Scamacca, che infatti riapre la gara con una splendida mezza sforbiciata su assist di Bellanova.
È la giocata che dà coraggio all’Atalanta.
Da lì i nerazzurri producono sette tiri verso la porta, con conclusioni di Lookman, Ederson, De Ketelaere e lo stesso Scamacca. A volte è Milinkovic-Savic a dire di no, altre è la mira a tradire.
Napoli solido fino alla fine
Il Napoli però non si disunisce: ritrova ordine, gestisce il possesso e chiude la gara con maturità. La difesa a tre mostra sicurezza, gli esterni continuano a lavorare, e il trio offensivo mantiene costante pericolosità.
Napoli-Atalanta 3-1 è una partita intensa e godibile, in cui gli azzurri dominano a lungo e i nerazzurri provano a reagire nella ripresa.
Il nuovo assetto di Conte convince, il tridente funziona e il Maradona celebra una vittoria che profuma di crescita e consapevolezza.
Un successo meritato, costruito con gioco, forza e identità.