Ora è proprio ufficiale, Luciano Spalletti sarà il nuovo allenatore del Napoli a partire dal prossimo 1 luglio. Con un tweet Aurelio De Laurentiis ha confermato quanto si sapeva da giorni.
Così finalmente si è concluso il casting del patron azzurro che ha trovato l’erede di Rino Gattuso passato alla Fiorentina. Di Spalletti si parlava ormai da un paio di mesi e lo stesso De Laurentiis, senza fare nomi, aveva confermato che l’allenatore lo aveva preso già da tempo.
I tempi lunghi come al solito erano legati alla tipologia di contratto che il Napoli usa fare: molto lungo, pieno di clausole, dove è prevista la cessione dei diritti d’immagine, oggi importantissimi nel mondo dei social. E che la società azzurra ritiene fondamentali poter controllare.
Spalletti ha firmato un contratto di due anni con l’opzione sul terzo a 3 milioni a stagione. La sua presentazione avverrà la prossima settimana probabilmente in un albergo a Roma.
Non suscita grande entusiasmo tra i tifosi il suo arrivo. Sono ormai mesi che dal primo momento che si è fatto il suo nome non passa giorno che non ci siano post di tifosi che non lo amano e che temono un cortocircuito soprattutto con Insigne.
Così come successo a Roma con Totti e a Milano con Icardi. Altri nomi che si erano fatti avrebbero infiammato la piazza. Soprattutto quello di Allegri, che in caso di qualificazione Champions sarebbe approdato all’ombra del Vesuvio.
Così come quello di Sarri che però avrebbe trovato una parte della tifoseria contraria per il suo “sgarbo” juventino. Dunque Spalletti troverà un ambiente infuocato.
I tifosi ancora non hanno digerito, e chissà quando lo faranno, quello che è successo domenica scorsa col Verona e la conseguente mancata qualificazione alla Champions. Comunque il tecnico toscano è abituato a lavorare in ambienti caldi.
Lo ha fatto bene a Roma, forse meno bene a Milano sponda Inter. Vedremo al primo impatto con la tifoseria il prossimo 15 luglio quando si aprirà il ritiro di Dimaro. Per ora per Spalletti parlano i risultati.
Che raccontano che in Italia, dopo aver terminato la carriera di calciatore nell’Empoli, ha iniziato proprio con la squadra toscana la sua carriera di tecnico, partendo dal settore giovanile.
Poi il passaggio in prima squadra con una promozione in serie B e la coppa di C nella stessa stagione. Poi due incidenti di percorso con Sampdoria e Venezia che ne hanno fortificato la personalità.
Successivamente la scalata, prima con l’Udinese, portata da lui nelle coppe europee per due stagioni consecutive. Poi l’arrivo alla Roma con qualificazioni in Champions e due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana.
Successivamente la parentesi russa. Viene chiamato dallo Zenith San Pietroburgo dove in quattro anni e mezzo vince 2 campionati, una Coppa e una Supercoppa di Russia, qualificando la squadra sempre agli ottavi di Champions.
Dopo l’esonero del 2014 ritorna alla Roma nel 2016 dove centra un secondo posto per poi andare via. Va all’Inter dove centra due qualificazioni Champions prima si essere esonerato. Ora l’avventura napoletana. Spalletti gioca con 4-2-3-1 lo stesso schema che piaceva a Gattuso, pur essendo molto più duttile del suo predecessore. In chiave mercato probabile che chieda a De Laurentiis due suoi pupilli che giocano nell’Inter: Vecino e D’Ambrosio. Magari con qualche cessione di big in meno. Vedremo.
Max Bonardi