Schiacciata dal letto matrimoniale contenitore: tragica sorte per una cinquantacinquenne. Domenica 2 maggio si è verificato a Dorsoduro, nel Veneto, un drammatico incidente che ha gettato nell’angoscia e nella disperazione un intero nucleo familiare. Una donna, di cui si conoscono solamente le iniziali, R. R., di circa 55 anni è stata trovata riversa all’interno di uno di quei letti a contenitore ormai presenti in larghissima parte in tutte le famiglie italiane. L’allarme è stato dato la sera del 2 maggio, verso le 21:30 dalla figlia che si è insospettita delle mancate risposte al cellulare della madre . Sulla base della sua testimonianza infatti, entrambe erano solite scambiarsi messaggi tramite la piattaforma whatsapp o addirittura telefonarsi all’uscita dal lavoro della ragazza, cosa che avveniva quotidianamente intorno alle 20:30. All’uscita dal lavoro è stata fatta la solita telefonata. Ma questa volta si è ripetuta più e più volte proprio per le mancare risposte da parte della donna.
La tragica scena cui la ragazza ha dovuto rilevare
La figlia, una volta tornata a casa in preda ad un’ angoscia sempre più crescente, aprendo la porta si è trovata di fronte uno scenario drammatico a cui non ha potuto porre rimedio alcuno. Il corpo della genitrice era piegato in due dentro nel letto matrimoniale. Era ormai senza vita e senza dunque possibilità di soccorso . Dopo i primi minuti di totale commozione, sgomento e incredulità, sono stati chiamati i carabinieri per gli accertamenti del caso. A seguito della perizia da parte degli investigatori, è emerso che molto probabilmente si sia trattato di un violento quanto drammatico incidente domestico che ha portato alla morte della povera donna all’interno delle proprie mura di casa.
Gli incidenti nelle case come trappole mortali
Questo è solo uno dei tanti casi in cui una persona perde la vita per gli incidenti domestici che avvengono sempre più frequentemente. Recentemente si è scoperto, in base a statistiche dei vari comitati tecnici ,che gli incidenti nelle case possono provocare danni permanenti a coloro che li subiscono in una percentuale altissima, circa il 90%, e in alcuni casi estremi anche la morte. In questo caso, purtroppo, la donna e stata vittima di una sfortunata quanto tragica disgrazia che per la fatalità dell’atto in sé nessuno si sarebbe aspettato. La sciagura, ricordiamo, è avvenuta a Dorsoduro , in provincia di Venezia, in un appartamento in cui purtroppo la signora in questione ha trovato la sua drammatica fine.
Gli accertamenti delle forze dell’ordine
La giovane donna, di fronte alla drammatica scena della madre senza vita, dopo attimi di smarrimento, ha chiamato gli inquirenti che non hanno potuto fare altro che rilevare una scena agghiacciante. La signora infatti, era riversa a terra con numerose ecchimosi sulla testa dovute, molto probabilmente, all’urto che ha avuto con un tale capo d’arredamento. A seguito di ciò si sarebbe accasciata a terra, senza vita, dopo essere rimasta schiacciata in questo letto contenitore. Gli stessi che si trovano in quasi tutte le nostre case. Sono quei giacigli che si alzano con facilità estrema, dunque molto semplici da usare e che hanno uno spazio sottostante in cui si possono introdurre coperte e lenzuola o persino capi d’ abbigliamento. Dunque un arredamento che aiuta le persone che procedono all’acquisto a guadagnare spazio all’interno dell’appartamento o di qualsiasi altra casa in cui vivono. È probabile che la donna sia morta nel pomeriggio a seguito forse di una distrazione o non calcolando in maniera corretta la distanza fra se stessa e il suppellettile in questione. Nonostante la celerità dell’arrivo da parte delle forze dell’ordine non c’è stato più niente da fare e non si è potuto fare altro che costatarne il decesso a seguito dello sfortunato incidente domestico.
I rilievi e l’agire della procura di Venezia
Dunque sembrerebbe che un simile episodio e la dinamica dello stesso sia stata chiarita dagli accertamenti fatti, nonché dai carabinieri e polizia arrivati in maniera celere .Gli Inquirenti inoltre hanno provveduto a rilevare varie testimonianze dei vicini di casa in cui si è appurato che la cinquantacinquenne non aveva nemici, ne aveva destato sospetti nei vicini riguardo probabili minacce da parte di un qualsiasi individuo, uomo o donna che fosse. La donna è stata descritta infatti come una persona gioviale, rispettosa, che non ha mai ha avuto problemi di sorta con nessuno del vicinato. Gli inquirenti hanno voluto vederci chiaro attraverso domande anche più specifiche nei confronti di chi la conosceva. Ma da nessuna testimonianza è emerso che ci fossero motivi di preoccupazione da parte della vittima riguardo intimidazioni o probabili pericoli a seguito di minacce di chicchessia.
L’inchiesta della procura
La procura di Venezia ha comunque aperto l’inchiesta di rito riguardo tale sciagura. Infatti , di fronte al decesso della donna si sta cercando di risalire alla dinamica dei fatti che comunque presenta dei lati difficili quanto oscuri da chiarire. La signora, al momento della tragedia, a quanto si evince dai rilievi effettuati proprio per l’occasione, era sola in casa. Questo fa si che le analisi sulla vicenda siano più complesse di quello che si possa normalmente pensare. Allora incidente, fatalità, distrazione o forse altro?
Che cosa è realmente successo?
I militari del nucleo natanti e della compagnia di Venezia stanno ancora cercando di risalire e di chiarire lo svolgersi della calamita’ e, eventualmente, se c’è la possibilità piuttosto concreta, che il magistrato possa disporre l’autopsia sul corpo della donna. Tutto questo, ovviamente, per accertare e definire con chiarezza le cause che hanno portato al decesso dell’ignara signora, vittima solo degli eventi o di sfortunate quanto ambigue coincidenze. Tuttavia il magistrato cui è stata affidata l’indagine è propenso ad accettare l’ipotesi dell’incidente domestico nella sua tragica fatalità, piuttosto che indagare su fatti, a quanto pare, privi di un reale fondamento. Ovviamente, proprio perché la vittima è stata trovata riversa all’interno di un quello che viene comunemente definito letto contenitore senza che ci sia la presenza di altre impronte digitali. La procura, muovendosi celermente e continuando con i vari accertamenti all’interno della casa della vittima, molto probabilmente inconsapevole di ciò che stava accadendo, non esclude comunque altre ipotesi anche se piuttosto remote.