Questo pomeriggio, domenica 11 maggio, Milano ha vissuto un momento di choc. Un uomo si è lanciato dal Duomo, sotto gli occhi dei turisti. L’impatto è stato fatale. Il volo di circa 40 metri non ha lasciato scampo.
Subito sono intervenuti il 118 e la Polizia di Stato. Gli agenti hanno isolato la zona del
Duomo e allontanato i passanti. Il corpo, disteso in corso Vittorio Emanuele, è stato coperto da un telo. Poco dopo, sono iniziati i rilievi scientifici.
Dai tatuaggi, la Squadra Mobile ha identificato l’uomo. Si tratta di Emanuele De Maria. L’uomo era evaso poche ore prima. Era ricercato per un brutale accoltellamento.
De Maria era detenuto per omicidio. Tuttavia, aveva ottenuto un permesso di lavoro. Lavorava di giorno in un hotel a quattro stelle. Ma sabato mattina, all’alba, ha colpito.
All’ingresso dell’Hotel Berna ha accoltellato un collega. La vittima è Hani Fouad Abdelghaffar Nasr, barista. Ora è in ospedale, in condizioni gravissime. Dopo il gesto, De Maria è fuggito.
Nel frattempo, una collega dell’hotel è scomparsa. È Chamila Arachchilage Dona Wijesuriyauna, 51 anni. Lavora al bar dello stesso albergo. Nessuno sa dove sia.
Secondo gli investigatori, i due episodi sono legati. Le telecamere di venerdì mostrano De Maria con Chamila sotto casa di lei. Poi, due ore dopo, lui è visto da solo alla metro Bignami. Della donna, nessuna traccia.
Dopo quell’avvistamento, De Maria era sparito. Fino a oggi. Quando ha scelto di lanciarsi nel vuoto. Senza esitare. Davanti a una città intera.
Fonte: Fanpage
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