Morto il ragazzo di 14 anni rimasto incastrato con la canoa nel fiume mentre si allenava

17 Gennaio 2023 - 8:06

Morto il ragazzo di 14 anni rimasto incastrato con la canoa nel fiume mentre si allenava

Il ragazzino di 14 anni di Sestri Levante che giovedì scorso è rimasto per oltre un’ora in acqua è morto. Andrea De Mattei, non c’è la fatta. Era rimasto incastrato con la sua canoa

nel fiume Entella, a Chiavari. La famiglia ha acconsentito alla donazione degli organi. Il ragazzo, soccorso dai sub dei Vigili del fuoco e dal suo stesso istruttore, non è riuscito

a superare i traumi cerebrali subiti a causa della lunga permanenza in acqua. Ricoverato in condizioni critiche all’ospedale Gaslini, Andrea si è spento oggi nel tardo pomeriggio nel

reparto rianimazione dell’ Ospedale Giannina Gaslini di Genova senza aver mai ripreso conoscenza. Andrea lascia la madre Monica Stagna e la sorellina di 12 anni. Le indagini condotte dal

commissariato di Polizia di Chiavari procederanno con l’interrogatorio dell’ istruttore che aveva programmato la discesa del fiume Entella nonostante la forte corrente

dopo la piena di inizio settimana. Saranno sentiti anche gli altri ragazzi che hanno partecipato all’allenamento. Lo studente di Sestri Levante che giovedì scorso è rimasto

per oltre un’ora nelle acque gelide del fiume Entella a Chiavari durante una sessione di allenamento con i compagni e gli istruttori del circolo in cui è iscritto. Il pubblico ministero

Francesco Cardona Albini disporrà nelle prossime ore accertamenti per capire se vi siano responsabilità per quanto successo. Il ragazzo era uscito con quattro compagni per una sezione

di allenamento quando la sua canoa ha sbattuto contro un tronco portato dalla corrente ingrossata dalle piogge dei giorni scorsi. Il natante si è ribaltato e spezzato e Andrea è finito

sott’acqua, con le gambe incastrate tra i rami e il legno. Per liberarlo i vigili del fuoco sono arrivati con i sommozzatori che hanno poi aperto un varco con la motosega.

La canoa è rimasta incastrata tra un pilone del ponte della Maddalena, che collega Chiavari e Lavagna, e il tronco. I famigliari del ragazzino, assistiti dall’avvocato Rachele De Stefanis,

hanno puntato contro la disorganizzazione dei soccorsi che sarebbero stati tempestivi ma, a loro dire, «non ci sarebbe stato alcun coordinamento. Forse se avessero

agito diversamente le condizioni di Andrea non sarebbero state così disperate». L’istruttore ha provato ad aiutarlo mentre arrivavano i soccorsi senza però riuscirci e anche i vigili del

fuoco hanno impiegato un’ora prima di liberare il corpo dal groviglio di legna e rami. La procura vuole capire se la canoa fosse in buone condizioni idonea alla navigazione nel fiume e se

l’allenamento avrebbero dovuto farlo in mare anche alla luce del fatto che due giorni prima c’erano state forti piogge e le acque dell’ Entella erano ingrossate e la corrente aveva portato detriti.

Il giovane è arrivato all’ospedale pediatrico con l’elicottero Grifo in arresto cardiaco dopo essere stato rianimato a riva per oltre 30 minuti davanti agli occhi attoniti degli amici.