Un tragico incidente stradale ha spezzato la vita di un giovane talento del ciclismo. Si tratta di Tijl De Decker, promessa belga della Lotto-Dstny, che è morto a soli 20 anni dopo il travolgimento di un’auto mentre si allenava.
L’incidente è avvenuto mercoledì scorso a Ravenstijn, in Belgio. De Decker stava uscendo dal vialetto di casa in bicicletta quando si è scontrato con una vettura in rettilineo. Le ferite riportate nello schianto sono troppo gravi per il ciclista, che hanno operato d’urgenza e poi trasferito in coma artificiale ad Anversa.
La polizia di Lier ha aperto un’inchiesta sull’accaduto e ha chiamato in causa esperti e periti. Il portavoce della polizia ha dichiarato: “Le indagini sono attualmente in pieno svolgimento. Questo dovrà chiarire, tra l’altro, se il ventenne è stato investito dall’auto oppure se si è accorto dell’auto troppo tardi e non ha più potuto evitare lo scontro. In ogni caso, l’autista non aveva bevuto oltre il limite consentito”.
La notizia della morte di De Decker ha scosso il mondo del ciclismo e la sua squadra, la Lotto-Dstny, che ha diffuso un commosso comunicato: “È con grande tristezza che comunichiamo la morte di Tijl De Decker. I nostri cuori sono spezzati a questa notizia. I nostri pensieri vanno alla famiglia e ai suoi cari di Tijl in questo momento difficile”.
De Decker era considerato uno dei migliori talenti del ciclismo belga e internazionale. Aveva vinto la Parigi-Roubaix Under 23 e si era classificato quarto al BK U23 la scorsa settimana. La prossima settimana sarebbe entrato a pieno titolo nella squadra professionistica del suo team.
Molti corridori e personalità del ciclismo hanno espresso la loro solidarietà alla famiglia e alla squadra di De Decker. Tra questi, il campione del mondo Julian Alaphilippe, che ha scritto su Twitter: “Sono senza parole davanti a questa tragedia. Riposa in pace Tijl. Un abbraccio alla sua famiglia e ai suoi compagni di squadra”.
L’incidente di De Decker riapre il dibattito sulla sicurezza dei ciclisti sulle strade. Negli ultimi anni sono stati numerosi i casi di atleti coinvolti in incidenti mortali o gravi durante gli allenamenti o le gare. Tra questi, ricordiamo Michele Scarponi, Bjorg Lambrecht, Nicolas Portal e Chris Anker Sorensen.
Per prevenire questi incidenti, è necessario che ci sia una maggiore attenzione e rispetto da parte degli automobilisti nei confronti dei ciclisti, ma anche che i ciclisti stessi rispettino le norme del codice della strada e usino dispositivi di sicurezza come casco, luci e giubbotti riflettenti. Inoltre, è importante che le istituzioni investano in infrastrutture dedicate al ciclismo, come piste ciclabili, aree protette e segnaletica adeguata.
