Luca Re Sartù era un ragazzo di 24 anni, catechista ed educatore, che viveva a Marnate, in provincia di Varese. Era appena tornato da un viaggio in Portogallo, dove aveva partecipato alla Giornata mondiale della Gioventù con Papa Francesco. Ma il suo ritorno è stato tragico: è morto venerdì 11 agosto per un malore che potrebbe essere causato da un batterio letale contratto in vacanza.
Luca aveva sempre sognato di andare in Portogallo, un paese che amava per la sua cultura e la sua natura. Dopo aver partecipato alla Giornata mondiale della Gioventù, aveva deciso di prolungare il suo soggiorno con alcuni amici, facendo campeggio sull’oceano. Era felice e entusiasta di vivere questa esperienza.
Tuttavia, mentre era ancora in Portogallo, Luca ha iniziato a sentirsi male. Ha avuto febbre, dolori muscolari e difficoltà respiratorie. Ha pensato che fosse solo stanchezza per l’impegno svolto nei giorni precedenti. Così hanno pensato anche i medici portoghesi, che gli hanno prescritto dei farmaci e gli hanno consigliato di riposarsi.
Ma il suo stato di salute non è migliorato. Anzi, è peggiorato. Appena tornato in Italia, Luca è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Mater Domini di Castellanza. Qui i medici si sono accorti che aveva una grave infezione polmonare e lo hanno trasferito al San Gerardo di Monza, dove era specializzato il reparto di malattie infettive.
Luca non ce l’ha fatta. Nonostante le cure e le terapie, il suo cuore ha smesso di battere nel pomeriggio di venerdì 11 agosto. I suoi genitori, i suoi fratelli e i suoi amici sono rimasti sconvolti e increduli. Come era possibile che un ragazzo così giovane e pieno di vita fosse morto così improvvisamente?
I medici hanno avanzato un’ipotesi: Luca potrebbe aver contratto un batterio letale durante il suo viaggio in Portogallo. Si tratterebbe dello stafilococco, un microrganismo che può provocare gravi infezioni se entra nel sangue o nei polmoni. Lo stafilococco può essere presente nell’ambiente o negli animali e può essere trasmesso attraverso il contatto o le ferite.
Per confermare o escludere questa ipotesi, i medici hanno disposto l’autopsia sul corpo di Luca. Si tratta di un esame sanitario, non giudiziario, per capire quale fosse il preciso quadro clinico del ragazzo al momento del decesso. L’autopsia potrebbe anche aiutare a prevenire altri casi simili, monitorando eventuali focolai di infezione.
Luca Re Sartù era un ragazzo speciale, amato da tutti per la sua generosità, la sua simpatia e la sua fede. Era impegnato nella parrocchia di Marnate come catechista ed educatore dei bambini e dei ragazzi. Era anche appassionato di musica, sport e viaggi. Il suo sogno era quello di diventare insegnante. Ora il suo ricordo vive nei cuori di chi lo ha conosciuto e lo ha voluto bene.