Per le morti di botulino in Calabria sono stati indagati due amici medici. Ad essere indagato è stato anche il food truck. Sono per adesso due le vittime accertate.
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Per le morti di botulino sono stati indagati due amici medici. La Procura di Paola, guidata dal procuratore Domenico Fiordalisi, ha iscritto nel registro degli indagati due medici delle strutture sanitarie a cui si erano rivolti i due pazienti e il titolare di un food truck di Diamante, ritenuto la possibile origine del focolaio. L’iscrizione, sottolineano fonti investigative, è un atto dovuto per consentire lo svolgimento degli accertamenti, comprese le autopsie fissate per martedì 12 agosto.
Per Di Sarno l’esame si terrà all’ospedale San Giovanni di Lagonegro, mentre per D’Acunto è prevista anche la riesumazione della salma dal cimitero di Cirella, dove era stata sepolta dopo i funerali del 7 agosto. I tre indagati devono rispondere, a vario titolo, di omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, le vittime e altri 14 pazienti ricoverati — le cui condizioni restano stazionarie — avrebbero consumato un alimento contaminato tra il 3 e il 5 agosto, manifestando i primi sintomi tra le 24 e le 48 ore successive.
Le indagini non si concentrano soltanto sulla filiera di approvvigionamento e conservazione degli alimenti venduti dal food truck, ma anche sull’operato dei sanitari che ebbero in cura le due vittime. Gli investigatori stanno valutando se una diagnosi più tempestiva avrebbe potuto cambiare l’esito della vicenda.
Fonte: Fanpage
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