La Procura della Repubblica di Treviso ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di morte come conseguenza di altro reato in relazione al decesso di Chiara Zardo, la 18enne di Pederobba (Treviso) trovata senza vita nel proprio letto la mattina di sabato scorso dalla madre.
Gli inquirenti hanno disposto autopsia e analisi tossicologiche per chiarire le cause della morte, ancora avvolte nel mistero. Nel frattempo, sono stati ascoltati amici e conoscenti della giovane, con i quali Chiara aveva trascorso le ore precedenti al decesso. Il procedimento resta al momento a carico di ignoti.
Il primo esame esterno sul corpo ha confermato soltanto un arresto cardiocircolatorio, senza evidenziare altri elementi utili a determinare le circostanze della morte. Giovedì 30 ottobre sarà conferito l’incarico all’anatomopatologo Alberto Furlanetto per l’esecuzione dell’autopsia, come riportano i quotidiani locali.
Secondo quanto raccontato dalla madre, Elisa Ciannillo, a Fanpage.it, Chiara la sera precedente era uscita “con degli amici, come fanno tutti i 18enni”, e aveva bevuto un drink in un locale. È poi rientrata a casa verso mezzanotte: “Siamo rimaste a chiacchierare un’oretta, poi mi ha detto che aveva un po’ di mal di gola, così le ho dato un farmaco a base di ibuprofene”, ha spiegato la donna.
La mattina seguente, però, Chiara non si è più svegliata. “Sono andata in camera sua, l’ho chiamata ma non rispondeva – ha ricordato la madre –. Ho pensato mi stesse prendendo in giro, ma quando ho aperto la finestra e ho visto che era in posizione fetale ho capito che qualcosa non andava.”
Inutili i tentativi di rianimazione da parte dei soccorritori del 118: la giovane è morta nel sonno, durante la notte. Ora la famiglia attende gli esiti dell’autopsia, che nei prossimi giorni dovrebbero chiarire se si sia trattato di una tragica fatalità o se dietro la morte della ragazza possano esserci altri fattori.
Fonte: Fanpage.it
