Gianfranco Jaconis, padre di Chiara, 30enne di Padova morta dopo essere stata colpita da un oggetto ai Quartieri Spagnoli, esprime gratitudine verso i medici dell’Ospedale del Mare. Le sue lacrime e la voce rotta dal dolore non gli impediscono di elogiare la struttura napoletana. “Un ospedale favoloso, un’umanità straordinaria”, dice. Gianfranco ammette che i suoi pregiudizi sulla sanità napoletana sono crollati. “A loro il più grande degli abbracci.”
Chiara era ricoverata a Ponticelli da domenica sera. La tragedia è ancora avvolta nel mistero. Domenica pomeriggio, Chiara, residente a Parigi, passeggiava con il fidanzato ai Quartieri Spagnoli. Doveva essere la sua ultima passeggiata a Napoli prima di prendere l’aereo. Poi, il dramma. Non è chiaro cosa l’abbia colpita. Un vaso? Una statuina? Sicuramente un oggetto pesante. I pezzi più grossi sono scomparsi. Qualcuno li ha forse nascosti prima dell’arrivo della polizia. L’appartamento da cui è caduto l’oggetto è stato individuato: si trova tra via Sant’Anna di Palazzo e via Santa Teresella degli Spagnoli, proprio sopra il punto in cui Chiara è stata colpita.
“Livio, il fidanzato di Chiara, era accanto a lei,” racconta Gianfranco. “Chiara è passata dalle risate al buio. Lui dice che era una statuetta. Io pensavo a un vaso, ma era qualcosa di pesante. Se l’avesse colpita al braccio o alla spalla, sarebbe ancora qui. Invece l’ha centrata in pieno, alla testa. Come se avesse preso la mira.”
Con la morte di Chiara, l’inchiesta della Procura di Napoli passa da lesioni colpose a omicidio colposo. Ora potrebbe esserci l’autopsia, anche se Gianfranco spera di evitarla. “La dinamica della morte è fin troppo chiara,” afferma. “Mi auguro che non ci sarà l’autopsia. I medici sanno perché è morta Chiara. Vorrei portare Chiara quanto prima a Padova.”
Chiara è arrivata all’Ospedale del Mare domenica sera, trasferita dal “Pellegrini”. La sala operatoria era pronta per l’intervento di neurochirurgia. I medici hanno fatto tutto il possibile, ma le ferite erano troppo gravi. Stamattina, alle 10:45, hanno dichiarato la morte cerebrale. Gianfranco ha voluto ringraziare pubblicamente i medici per la professionalità e l’umanità dimostrate. “Sono entrati nel mio cuore. Devono essere orgogliosi di quello che sono. Ho rivisto tutti i miei pregiudizi. Complimenti a Napoli, alla sanità campana, ai medici. Fantastici.”