Non ce l’ha fatta la piccola Sabreen al-Sakani, la bambina nata prematuramente dopo che la madre era stata colpita a morte da un raid israeliano a Rafah.
A darne la notizia è stato il giornale BBC, riferendo che la bimba è rimasta in vita per soli cinque giorni dopo il ricovero in terapia intensiva neonatale. La piccola è stata pertanto sepolta accanto alla madre, che porta il suo stesso nome.
La madre di Sabreen era al settimo mese di gravidanza quando un attacco israeliano a Rafah ha colpito lei e tutta la famiglia. Infatti, oltre la madre, sono deceduti nel raid anche il padre, Shkuri e la sorella maggiore, Malak, anche lei piccolissima di soli 3 anni. La donna era arrivata in ospedale con gravissime ferite, ma ancora viva. Purtroppo però i danni si sono rivelati fatali ed è deceduta nelle ore successive al ricovero.
Durante la breve permanenza in ospedale però, si era deciso di far nascere la piccola Sabreen con un parto cesareo. Nonostante inizialmente le sue condizioni fossero considerate critiche, la neonata sembrava essersi stabilizzata ed era stata messa in un’incubatrice. Alla nascita pesava solo 1,4 kg e soffriva di gravi difficoltà respiratorie, dovute secondo i medici al fatto che era nata prematura
La nonna materna della piccola, ha rivelato che l’ipotesi, per lei, era quella di far adottare Sabreen.
Fonte: Tgcom24