Il caso di Valerie Kneale, una pensionata britannica morta per una emorragia interna dopo essere stata aggredita sessualmente in ospedale, ha suscitato una forte indignazione tra i suoi familiari e la comunità locale. La donna era ricoverata nel reparto di rianimazione del Blackpool Victoria Hospital dopo un ictus, quando è stata attaccata nel suo momento di maggiore vulnerabilità.
L’autopsia, che era stata disposta per chiarire le circostanze della morte, ha rivelato che la donna non era morta per l’ictus, come si pensava inizialmente, ma per una emorragia interna causata dall’aggressione sessuale. La polizia del Lancashire aveva arrestato un operatore sanitario, ma era stato poi rilasciato senza ulteriori accuse.
Le indagini sul caso sono a un punto morto, ma la famiglia di Valerie Kneale non si è arresa e ha lanciato appelli pubblici su media e giornali, supportati da un’organizzazione di beneficenza che ha offerto una ricompensa di 20.000 sterline per chiunque fornisca informazioni utili alla cattura dell’assassino.
La polizia ha dichiarato che le indagini continuano nella speranza che la ricompensa aiuti a sbloccare il caso. Nel frattempo, sono emerse segnalazioni di altre accuse di gravi aggressioni sessuali contro due pazienti e un operatore sanitario che lavoravano nella stessa unità intensiva dove è morta Valerie Kneale.
Tre infermieri e due operatori sanitari dell’ospedale erano stati arrestati per furto di medicinali e maltrattamento dei pazienti, compresa la somministrazione di sedativi non prescritti, ma erano stati rilasciati su cauzione in attesa del processo che inizierà quest’anno.
Fonte: fanpage